5/4/2017 – E tre. Il commissario prefettizio Domenico Vulpiani ha infatti annunciato per il suo incarico verrà rinnovato per la terza volta. Il che significa che almeno fino alla primavera del 2018 il X Municipio non avrà una guida democraticamente eletta e che dovrà quindi ancora fare i conti con immobilismo, territorio paralizzato, e soprattutto con ancora l’ombra della mafia. L’annuncio è arrivato tramite le pagine de Il Messaggero a firma di Mirko Polisano. Vulpiani avrebbe infatti annunciato che il Ministero dell’Interno avrebbe dato l’ok per un’ulteriore proroga del commissariamento, portando così il “limbo” in cui si trova il parlamentino lidense a 36 mesi.
Ma cosa è stato fatto nella sostanza per il litorale romano in questi lunghi mesi? La tanto osannata opera di “pulizia” degli uffici comunali non sembra essere andata avanti. Dopo la prima ondata di arresti che ha portato in manette nomi eccellenti, come quello dell’ex presidente del X Municipio Andrea Tassone (perchè al momento del suo arresto il piddino si era dimesso già da 4 mesi), nuovi fermi non ne sono arrivati. E sorge così il dubbio. Se l’epurazione è finita perchè continuare con il “castigo” in cui è stato messo il Lido? C’è una volontà di affossare ancora di più un territorio che ormai si avvia verso la pericolosa china della “morte” sociale? Di contrario, se le indagini sono ancora in corso le “prove” di connivenze e legami con il mondo criminale dovrebbero già essere state acquisite da tempo.
A livello pratico la lotta al lungomuro che tanto era stata pubblicizzata è andata avanti in maniera tutt’altro che spedita e con molti inciampi forse dovuti ad una “voglia di fare” non supportata da quelle capacità che necessiterebbe un territorio difficile e complicato come quello del X Municipio. I pochi interventi effettuati si sono scontrati con l’intervento del Tar che in molti casi ha annullato i provvedimenti. Il camping Capitol su cui è stato scritto di tutto e di più si è rivelato in regola ancora una volta per voce del Tribunale amministrativo del Lazio. Quello che è certo è che questo stato di sospensione della democrazia da tempo non viene più accettato dai cittadini del X Municipio che più e più volte hanno manifestato chiedendo di tornare alle urne e soprattutto hanno ribadito che l’etichetta di “mafiosi” o “criminali” non deve essere più utilizzata e che è ora che le cose vengano riportate sotto una giusta ottica. Ostia è un territorio con criminalità. Ma questo avviene in tutta Roma, in tutti i Municipi, dove però di commissariare non se ne è mai parlato e dove una situazione del genere a livello di paralisi del territorio non si è mai verificata.
[…] X Municipio, commissariamento verso la terza proroga […]