Ostia, sigilli a Le Dune, sequestrato il ristorante


27/11/2015 – Che l’intervento dello scorso 16 novembre allo stabilimento balneare Le Dune del presidente di Feberbalneari Italia Renato Papagni non si fosse concluso erano in molti a sospettarlo soprattutto dopo l’annuncio che il blitz sarebbe stato seguito dall’analisi della documentazione della concessione balneare. E infatti a due settimane di distanza questa mattina gli agenti dell’ufficio edilizio della polizia locale del X gruppo hanno fatto nuovamente ritorno nella struttura di lungomare Caio Duilio. Obiettivo porre i sigilli al ristorante e l’area cucine che secondo quando appurato dagli agenti del comandante Antonio Di Maggio si snodavano su un’area di circa 400 metri quadrati rispetto ai poco meno 70 autorizzati. Un abuso non nuovo visto che proprio a causa dell’ampliamento irregolare la famiglia Papagni era già stata condannata negli anni ’90. Un intervento che ha portato alla denuncia di Papagni che nel pomeriggio tramite una nota dell’ufficio stampa di Federebalneari ha fatto sapere che “al fine non intralciare le indagini in corso e dar modo a distorsioni dell’informazione, resterà in silenzio stampa in attesa degli esiti delle indagini stesse”. A commentare il sequestro è stato ieri  portavoce dei Verdi. “Quello che sta accadendo ad Ostia con i sequestri di molti ed esclusivi stabilimenti balneari è un fatto storico! L’azione del prefetto Vulpiani è meritoria e dimostra che quando Lo Stato vuole, può fare rispettare le leggi e riportare fiducia nelle istituzioni. Ora – conclude Bonelli – si deve passare rapidamente all’applicazione dell’articolo 47 del codice della navigazione che prevede la revoca e decadenza della concessione demaniale per chi ha commesso questi gravissimi abusi edilizi, ricordando che l’art.47 prevede al comma 4 che “al concessionario decaduto non spetta alcun rimborso per spese e opere sostenute.”


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