16/02/2025 – In occasione della giornata dedicata al giubileo degli artisti è bello testimoniare come stia crescendo sul territorio lidense il servizio di quei cristiani che attraverso la propria arte si adoperano a trasmettere la bellezza della musica, del canto, della cultura all’interno delle comunità e al di là anche delle canoniche e dei muretti clericali.
La locandina in copertina è solo l’ultimo esempio, di questi giorni, di come i gruppi artistici cristiani cerchino sempre di includere, ci accogliere, di fare comunione insieme; questo è molto diverso invece dalla logica del mercato degli star system che invece spesso selezionano, escluodono, a volte illudono e abbandonano.
Le corali anzitutto, che hanno dato il via ad una vera e propria comunione territoriale e i musicisti che in tutte le celebrazioni accompagnano l’incontro e la preghiera di centinaia e centina di persone; la chitarra è il primo strumento rappresentato ma ci sono chiese che accolgono anche la musica del flauto, del violino, delle tastiere, delle percussioni e anche della batteria.
La musica e i tantissimi cantori potrebbero essere anche l’elemento che avvicinerà i giovani delle diverse chiese, anche ortodosse e protestanti.
Inoltre sta crescendo la rete teatrale tra le varie realtà; la commissione cultura della prefettura di Ostia-diocesi di Roma, sta dedicando attenzione, attraverso l’attività di un consigliere specifico, affinchè i diversi gruppi teatrali, le compagnie presenti in alcune chiese possano conoscersi meglio, magari intraprendere una piccola tourné territoriale e, perché no, attivarsene delle nuove compagnie lì dove una comunità ecclesiale non ne abbia.
Si perché il gioco della drammatizzazione, l’esperienza teatrale, come ci hanno insegnato diversi santi, come Santa Teresina o don Bosco, posso essere importanti per creare tra le diversità delle comunità un momento di incontro nella semplicità, nell’umiltà, di una rappresentazione che trasmette gioia e divertimento vissuto insieme.
E come non citare il presidente della commissione cultura delle chiese di Ostia, don Leonardo Bartolomucci noto pittore del territorio e non soltanto.
E anche il laboratorio della comunità di sant’Egidio lidense che accoglie nell’arte tanti artisti nel disegno artistico facendone un elemento di aggregazione, di relazione e di espressione.
Infine è da sottolineare l’attività della consigliera della commissione Barbara Ferabecoli con la sua bottega artistica che opera in tutto il Paese e a livello internazionale nella creazione artistica per chiese, centri di culto, basiliche e cattedrali.
Ostia si dimostra un terreno fertile per vivere questo giubileo degli artisti con profonda motivazione; in effetti è uno strumento eccezionale per quella ‘chiesa in uscita’ tanto cara a Papa Francesco lì dove l’arte, la musica, il canto, la recitazione, l’arte figurativa siano esperienze che veicolano messaggi edificanti e soprattutto vissuti con umiltà e spontaneità liberandosi da tutti quei vizi e sfizi che invece rischiano di avvolgere lo star system e che preferiscono i personaggi alle persone, il successo commerciale a quello dell’anima, un momento effimero e infantile invece che la leggerezza utile quando su di essa si può costruire poi una cultura del cuore e della responsabilità.
Sdt