MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Ostia, la preghiera ecumenica sulla Torre San Michele: il video e l’invito del Presidente

UNA FOTO EMBLEMATICA: LE MANI DEL PARROCO PREFETTO, DELL'IMAM, DEL PASTORE, DEL POPE UNA SOPRA L'ALTRA NELLA TORRE SAN MICHELE, OSTIA

02/06/2024 – L’eco della preghiera di benedizione del mare, di Roma e Ostia dalla Torre San Michele e che ha coinvolto i responsabili locali delle Fedi principali sul nostro Territorio giunge al Palazzo del Governatorato, sede del parlamentino lidense. Il Presidente del X Municipio di Roma Capitale ha infatti convocato il parroco prefetto, il pope, l’imam, il pastore insieme al presidente della commissione cultura della prefettura di Ostia diocesi di Roma.

L’evento della Torre San Michele è resa possibile dalla Soprintendenza Speciale di Roma, l’Aps Quattrosassi; si ringrazia inoltre Carla dell’Aversana, Igina Ritrovato, Valerio Palmeroni, la corale di Nostra Signora di Bonaria, Sergio Leoni e la Villa di Tiberio, Giovanni Mustazzolu, l’associazione nazionale Carabinieri, Sara Pitacco, Pino Rampolla, Paola Nardecchia, Emidio Bianchi, Emanuela Sirchia.

Si rinnova l’interesse per la società pluri confessionale ostiense; l’attenzione per un Territorio che da eredità millenaria ha nella propria identità la presenza di diverse culture, essendo porta sul Mediterraneo e sul mondo, può trasformarsi nell’attivazione di politiche virtuose che ne farebbero una primizia anzitutto per la città di Roma.

In effetti, sebbene il cammino dell’incontro e del dialogo inter religioso nella recente storia è iniziato addirittura una trentina di anni fa – con l’impegno del Vescovo Clemente Riva, poi con l’attenzione di don Franco de Donno (preghiera universale in Santa Monica) insieme al presidente Paolo Orneli (progetto Calumet) e della comunità di sant’Egidio – ha compiuto poi alcuni passaggi istituzionali attraverso la ciurma associazione, la rete Pacis e la firma del “documento Pacis” (da cui la rete prese il nome) presso il Castello Giulio II (custodito nella sala d’armi del Castello, altre copie: sede della Ciurma nella scuola c. Segurana, in Sant’Aurea ufficio del priore parroco, nelle sede di centri di culto lidensi, uno inviato in Vaticano, uno nella sede scout del gruppo Guido Marongiu nella suola c. Segurana) nei primi anni successivi alla decade del nuovo millennio.

Successivamente si arrivò, finalmente, nel 2015 ad una delibera municipale, la n.prot. 10975, grazie alla caparbietà del Consigliere Giovanni Zannola (erede in pectore delle iniziative del suddetto cons. Orneli) per l’istituzione di un ‘ufficio’ per il dialogo sul Territorio del X Municipio di Roma, dispositivo poi mai attuato dagli uffici.

Nel corso degli anni l’iniziativa di Ostia è arrivata anche sugli scranni del Campidoglio dove l’interesse della Consigliera Mariacristina Masi, che dal X municipio aveva sempre seguito il cammino del dialogo inter culturale dei e dai centro di culto, con un documento capitolinodel 22 Febbraio 2023 (deliberazione prot.n°152/2022) – alzava il livello della richiesta che ormai non era più un’esigenza di Ostia, tuttavia ancora non attuata, ma investiva tutta Roma Capitale.

A onor di cronaca va detto che il X municipio di Roma ha via via strutturato un servizio interculturale volto all’agevolazione dei cittadini di diverse culture verso un maggiore raggiungimento delle pratiche burocratiche di cittadinanza.

Tuttavia, all’adempimento delle certificazioni e all’attivazione di dispositivi e servizi squisitamente laici e universali dal punto di vista burocratico, la rete dei centri di culto e dai centri di culto territoriali desiderano che la sensibilità spirituale sia anch’essa al centro dell’interesse delle Istituzioni consentendo un’integrazione nel segno delle relazioni, tramite la cultura, l’arte, lo sport, i temi dottrinali e pastorali, cioè che si valorizzi nell’aggregazione sul Territorio la parte più importante per i credenti, l’ambiente e gli ambienti ‘del Cuore’ che più identificano le culture nelle loro radici, appunto i Culti.

Senza che l’approccio pratico istituzionale  burocratico tolga nulla a quello dei Culti e dei loro Centri, né viceversa, anche quest’altra via, diremo ‘del Cielo’ oltre che quella diremo ‘della Terra’, ha necessità di essere testimoniata e accolta in sede istituzionale riconoscendo quindi i rispettivi responsabili siano essi sacerdote, pope, imam, rabbino o pastore.

Sdt


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