El Greco, pittore della Terra e del Cielo in mostra a S. Agnese in Agone


7/9/2023 – Il pittore dello slancio verticale. Della dimensione verticale dell’uomo teso tra terra e cielo. È la definizione che da sempre accompagna il percorso artistico di El Greco, pittore nativo di Creta (1541) adottato dalla Spagna dove scelse Toledo per creare e per morire nel 1614.

Ed è El Greco, Domínikos Theotokópoulos, il protagonista del primo evento giubilare. Una esposizione di tre dei suoi 179 capolavori allestita all’interno di un altro capolavoro, la chiesa barocca di Sant’Agnese in Agone a piazza Navona. Un luogo scelto per ricordare il suo passaggio e la sua permanenza nella Città Eterna dove visse e dipinse per cinque anni, ospite del cardinale Alessandro Farnese, e proprio nell’area che oggi lo accoglie. Una pittura la sua, rivoluzionaria e forse di avanguardia per il suo tempo.

L’idea di questo evento è di monsignore Rino Fisichella, responsabile degli eventi dell’Anno Santo 2025, il cui motto è “Peregrinantes in spem” (pellegrini di speranza). E cosa non rappresentano la maggior parte delle opere di El Greco se non la speranza di arrivare al Cielo alla serenità, al vertice della pace pur passando dalla sofferenza? Le figure, i volti, gli sguardi dei protagonisti dei dipinti indicano la ricerca, l’attesa dell’Alto. E come ha affermato Fisichella nel corso dell’inaugurazione della preziosa mostra (fino al 5 ottobre) “il Giubileo è sì una esperienza di fede ma anche di cultura”. E dell’importanza della cultura ha anche parlato l’assessore capitolino Miguel Gotor nel ricordare che l’Anno Santo è “occasione di rigenerazione urbana sia dal punto di vista degli interventi in città, sia dal punto di vista civile e religioso”. Un’occasione da prendere al volo questa considerato il breve periodo di esposizione.

I DIPINTI

La Sacra Famiglia con Sant’Anna

Il dipinto con la Sacra Famiglia e Sant’Anna fu donato all’Ospedale di San Giovani Battista in Toledo. L’Arte intesa come terapia. La dolcezza di Maria che pudicamente allatta al seno Gesù. Lo sguardo discreto di Giuseppe e di Sant’Anna. Il dipinto è stato realizzato tra il 1590 e il 1595 ed è tra i più luminosi e più eleganti che l’artista ha dedicato al tema.

Il Battesimo di Cristo

La grande tela centrale proviene dall’altare principale della Cappella dell’Hospital de Tavera, a Toledo, ed è opera che El Greco dipinse tra il 1608 e il 1614, poi completata in alcuni dettagli da suo figlio Jorge Manuel. Uno degli esempi, a nostro avviso, del dipingere verticale. I colori sono tenui verso l’Alto, più vivi attorno alla scena del battesimo. Le vesti di Gesù, una rossa e una blu, ricordano le sue nature, divina e umana.

Cristo abbracciato alla Croce

Intenso, commovente eppure rasserenante. Le dita affusolate di mani leggere che portano un peso più grande di Lui. Così leggiamo questo dipinto datato tra il 1590 e il 1595, nel tempo forse più brillante della produzione dell’artista. Gli occhi velati forse di pianto o è la luce che vede guardando in Alto? Forse, la speranza.


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