Social network, shopping, home banking: come cambia l’uso di internet in Europa


Le connessioni internet sono sempre più veloci e diffuse in tutta Europa e ciò sta ovviamente facendo crescere la percentuale di coloro che utilizzano regolarmente i principali servizi digitali. In realtà, analizzando i dati pubblicati dall’Eurostat sembrerebbe che esistano differenze ancora marcate tra le diverse aree del continente, con il nord Europa molto più avanti sia dal punto infrastrutturale che da quello culturale degli utenti. Vediamo dunque più nel dettaglio qual è il punto della situazione.

Internet in Europa, il gap tra le diverse zone

Il primo aspetto che balza agli occhi osservando i dati pubblicati dall’Eurostat riguardo all’uso di internet in Europa è quello relativo al gap che ancora persiste tra regioni e regioni. In un’epoca in cui le tecnologie digitali avanzano rapidamente e il web diventa fondamentale anche per lo sviluppo sociale ed economico fa riflettere, infatti, il fatto che nel nord Europa si tocchino in diversi casi percentuali di utenti connessi alla rete superiori al 90% mentre aree meridionali e orientali si fermino su quote molto più basse, con in particolare Bulgaria, Romania, Grecia e persino alcune zone dell’Italia su livelli insufficienti.

L’analisi prende in considerazione in particolare tre ambiti, ossia quello dello shopping online, l’uso dei social network e l’internet banking, ma il discorso può essere ampliato a molti altri settori, a partire dalla digitalizzazione degli enti pubblici fino ad arrivare allo svago online, comparto in cui le piattaforme di gioco offrono non solo l’opportunità di intrattenersi da PC o da mobile, ma anche di approfondire tematiche inerenti ai vari passatempi e alle loro versioni, spiegando cos’è il blackjack 21+3 o come gestire le diverse strategie di gioco. Le disparità messe in luce dalle statistiche più recenti evidenziano la necessità di lavorare affinché anche i Paesi digitalmente più arretrati possano mettersi sulla scia di quelli più virtuosi: solo in questo caso infatti sarà possibile costruire un’Europa più solida sotto tutti i punti di vista.

Cosa mostrano i dati della ricerca

Come detto, l’indagine si è concentrata su tre campi specifici analizzando come si sia evoluto in questi anni l’uso del web per effettuare acquisti online, partecipare ai social network e utilizzare l’internet banking. In tutte e tre i casi, a dominare le graduatorie sono i Paesi nord europei, molto più attivi online rispetto alla media continentale: le regioni olandesi Drenthe, Utrecht e Zelanda, per esempio, superano il 93% come quota di utenti che hanno effettuato acquisti di beni e servizi su internet in 12 mesi, un valore nettamente più alto del 67% della popolazione europea, ma dati simili si riscontrano anche nel resto dei Paesi Bassi, in Danimarca, Svezia, Corsica e due regioni irlandesi.

Per quanto riguarda l’internet banking, lo scettro va all’area finlandese di Helsinki-Uusimaa (al 96%), seguita da zone ancora una volta dislocate tra Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi, così come per i social network, utilizzati dal 93% degli islandesi e subito dopo dalle altre popolazioni nord europee. Se la media europea per queste due attività si assesta intorno al 60% per l’home banking e al 57% per i social, a far riflettere sono i valori estremamente bassi di regioni come Yugoiztochen e Severozapaden, in Bulgaria, in cui e-commerce e internet banking si fermano rispettivamente all’11% e al 7%, a dimostrazione di una difficoltà legata sia alla disponibilità di reti efficienti che a una valida cultura del web.

Uso di internet: cosa accade in Italia e nel Lazio

Soffermandosi sui soli dati italiani, ci si trova di fronte a una situazione tutto sommato in linea con la media continentale, difatti il nostro Paese si colloca per lo più nella fascia centrale dei grafici realizzati da Eurostat. Con una quota del 59,5%, il Lazio si colloca però in testa rispetto alle altre regioni italiane per ciò che riguarda l’uso di servizi di e-commerce, anticipando Lombardia, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento, con quest’ultima che invece risulta prima nell’utilizzo dell’internet banking (la regione Lazio si ferma al 49,9%).

Nell’uso dei social, dati positivi invece sia per il Lazio che per Toscana e Umbria, rispettivamente al 53,6%, al 55,2% e al 54,4%, mentre di tutt’altro tenore sono le percentuali relative alle regioni del sud, con la Calabria, per esempio, che si colloca in posizioni di coda a livello nazionale per tutti e tre gli ambiti di studio, affiancata da Sicilia, Campania e Basilicata, regioni che tuttavia stando alle proiezioni riguardanti l’anno appena trascorso dovrebbero far segnare una netta ripresa rispetto ai periodi precedenti.


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