“E’ accaduto in passato e accade ancora ai nostri giorni. La commistione tra politica imprenditoria, i favori incrociati, le amnesie sui collegamenti con personaggi legati a inchieste sulla mafia. Per quanto riguarda i favori elettorali, Ostia sembra proprio che non voglia cambiare volto”. A parlare è Maricetta Tirrito, portavoce del Co.G.I., il Comitato collaboratori di Giustizia. In un esposto formale alla Procura, racconta di locali dati gratis da imprenditori balneari ad alcuni esponenti politici, e racconta anche di locali in carico a personaggi vicini alla criminalità. Tutto nell’ultima campagna elettorale: malcostumi bipartisan, da destra a sinistra.
“Abbiamo fatto un esposto formale alla magistratura – afferma Tirrito – perché deve cadere questo velo di ipocrisia e omertà per il quale nessuno sa mai nulla, nessuno collega le cose. E allora ci abbiamo pensato noi a farlo sapere alla Magistratura, prima di tutto in nome della trasparenza e, se mai ci fossero zone oscure, per dare modo agli investigatori di intervenire. Nell’esposto parliamo, con fatti alla mano, di numerose attività di propaganda, convegni e cene, fatti a titolo gratuito. Addirittura l’affitto e l’arredo di locali per attività elettorali è passato a costo zero. Ed è ovvio che se così venisse accertato dalla magistratura, il fatto è quantomeno imbarazzante. Lo è ancor di più mettere radici in locali appartenenti ad esponenti coinvolti in vicende giudiziarie relative alla mafia lidense. E non può sempre scusare il fatto di non sapere; sia perché a Ostia tutti sanno tutto di tutti, sia perché l’attività politica richiede il massimo dell’attenzione, tanto più su un territorio contaminato come quello del X Municipio. Per questo – conclude Tirrito – come Co.G.I. Abbiamo sollecitato la magistratura. Per capire se tale atteggiamento di contribuzione economica e strutturale da parte di imprenditori locali e personaggi già noti alle cronache non possa evidenziare un quadro preoccupante nello scambio di favori in funzione elettorale. E se il fenomeno non nasconda più inquietanti connivenze”.