Parco della Madonnetta, “Silenzio raggelante di Raggi e Di Pillo”


04/04/2021 – “Il Parco della Madonnetta, un meraviglioso bene pubblico, un bene unico in quanto a bellezza ed estensione, è tornato nella completa disponibilità dell’amministrazione pubblica già nel lontano 2015. Non perdiamo la memoria”. Lo dice in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio. “In questi anni, in questi sei lunghissimi anni, l’amministrazione dopo aver vinto le elezioni spandendo e disperdendo promesse, ha deciso scientificamente di ignorarne l’esistenza mandandolo in malora e consentendo che questo Parco meraviglioso divenisse un luogo di degrado e di pericoli. Nel 2019, nel tentativo di confondere ulteriormente i cittadini, Paolo Ferrara raccontava via social di una fantomatica delibera di iniziativa consiliare mai venuta alla luce. Ora, a fine consiliatura,  annunciando addirittura il frutto di una “manifestazione di interesse“ spacciata vergognosamente per una specie di concorso a premi, stanno provando ad aggirare la verità spernacchiando ancora una volta i cittadini nella speranza di confonderli ancora una volta con l’uso delle parole. Questo sarebbe nulla se non fosse accaduta in queste ore una tragedia che poteva essere evitata se chi aveva in custodia il parco, cioè l’amministrazione pubblica, avesse fatto ciò che doveva. A causa di quell’incuria,  della mancanza di controllo e vigilanza da parte dell’amministrazione che aveva il dovere e la responsabilità di occuparsi della sicurezza del  Parco della Madonnetta, un ragazzo di 16 anni è morto.  Dall’Amministrazione Capitolina naturalmente non sfugge un fiato così come dall’Amministrazione Municipale. La Sindaca Raggi e la Presidente Di Pillo, nonostante nelle settimane scorse abbiano visitato il parco per fare propaganda elettorale ad uso e consumo dei social, in queste ore non si sono minimamente degnate di recarsi nei luoghi dove si è consumata quella terribile tragedia al fine di prendere atto della situazione. Forse per vergogna, forse per mancanza di argomenti, forse per evitare le polemiche, forse per non assumersi le responsabilità che invece devono essere assunte, le Istituzioni capitoline e municipali hanno brillato per una silenziosa e defilata assenza. Un silenzio vergognoso – conclude – quanto mortificante che ferisce ancora una volta il parco e i cittadini che lo hanno difeso, ancora di più. La totale assenza delle istituzioni fa il paio con il tentativo di ammantare di silenzio la morte di un ragazzo di 16 anni confidando nella memoria corta dei cittadini, quegli stessi cittadini a cui fra qualche mese verrà chiesto il voto”.

“La morte del giovane ragazzo al parco della Madonnetta, alla cui famiglia, a nome della Lega, ci stringiamo è il drammatico risultato di anni di abbandono, false promesse e speculazioni politiche di chi ha soffiato sul vento dell’antipolitica per poi, una volta seduto in Campidoglio, abbandonare le periferie della Capitale”. A denunciarlo in una nota sono Andrea Crippa, vice segretario federale della Lega, e Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio.
“Il parco della Madonnetta è un’eccellenza del territorio romano sulla quale la maggioranza aveva preso degli impegni che sono stati completamente delusi. Come Lega abbiamo presentato numerosi atti e richiesto consigli straordinari in cui chiedevamo di dare seguito agli atti votati in consiglio comunale, che di fatto sono risultati carta straccia. Assistiamo ancora a spot elettorali tramiti avvisi pubblici della maggioranza che di fatto non propongono soluzioni concrete. Un’eccellenza del nostro territorio lasciata in balia del degrado e dell’insicurezza il cui risultato è stata la tragica morte di un giovane ragazzo”.
“In questi anni non c’è stato alcun controllo nelle strutture abbandonate divenute oramai rifugio di disperati, nessuna identificazione di questi soggetti che mettono a rischio le decine di persone che passeggiano nel Parco. Per non parlare del fallimento come tutela del verde e del fallimento come tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico”, concludono i dirigenti leghisti.


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