La Scuola Stella Polare dell’Istituto Via Mar dei Caraibi ha intrapreso anche quest’anno il Progetto di ‘trasformare’ alcuni giovanissimi in una vera e propria Redazione giornalistica che sappia prendere ed apprendere dallo strumento del giornale e dall’opera del giornalista le qualità migliori, utili per la loro crescita e la loro piccola grande società.
“Dall’inizio di quest’anno scolastico – ci spiega il professore Gianluca De Laurentiis, che come il celebre sacerdote e pedagogista Don Milani crede nello scrivere come mezzo educativo e didattico – abbiamo già editato tre numeri del giornale chiamato, dagli stessi ragazzi “Caro Amico”.
L’idea di potenziare un gruppo di ragazzi nell’attenzione verso il loro mondo e la società che li circonda piace tanto anche alle redazioni di professionisti dei giornali tanto che sarà offerto ai giovanissimi e ai loro professori di scegliere un articolo per pubblicarlo all’interno di DUILIO litorale un reale giornale del territorio.
“E’ una bella avventura, iniziata con una redazione in presenza, – continua il professore – una dozzina di ragazzi della sola scuola media per poi chiudere l’anno ovviamente facendo delle riunioni di redazione a distanza. Quest’anno abbiamo ripreso il progetto e l’abbiamo allargato ai bambini della quinta della primaria.”
L’Istituto, guidato dalla Dirigente Scolastica dott.sa Lucia Carletti, non è nuovo alla collaborazione sistematica tra realtà pedagogiche, sia territoriali verso una più ampia visione di educativa territoriale, sia di alto livello culturale e formativo come l’ormai storica kermesse di scacchi nella quale la scuola si è guadagnata per diversi anni il più alto podio nazionale o l’UniOstia o non per ultime le lezioni di giornalisti di caratura nazionale come Gianni Maritati della Rai. E chissà se questi e anche altri nomi del giornalismo saranno anche disponibili a incontrare i ragazzi di Caro Amico e della Scuola Via Mar dei Caraibi che aggiunge quindi un importante strumento aggiuntivo al P.O.F. piano dell’offerta formativa dell’istituto e del Territorio lidense e romano.
Il complesso scolastico, in questi ultimi mesi, di è fornito anche di importanti tecnologie come ad esempio delle vere e proprie lavagne interattive e multimediali; l’installazione dei nuovi Monitor Interattivi Touch 65” per la didattica digitale, in tutte le aule della scuola secondaria sarà utile di fornire agli alunni e alle loro famiglie mezzi adatti ad affrontare al meglio la sfida educativa e didattica delle prossime generazioni e soprattutto in questo periodo di emergenza e DAD [https://www.mardeicaraibi.edu.it/ https://www.mardeicaraibi.edu.it/old/]
Il progetto del giornalino scolastico, ci spiega la professoressa Micaela Marini, altra responsabile dell’attività, già dallo scorso anno era inserito in una progettazione più ampia “relazioni a catena” che riuniva la prassi scolastica a quella educativa extrascolastica anche attraverso tanti altri interventi dentro e fuori scuola.
La piccola redazione ha completato per ora tre numeri “monografici” ovvero dedicati a un tema specifico. La redazione inoltre è stata aperta alle alla scuola primaria tanto che ora il numero dei giovani giornalisti di quinta sono addirittura in numero maggiore.
Questo collegamento è molto importante perché garantisce per i ragazzi di fatto un progetto di continuità educativa e scolastica tra gradi d’istituzione e periodi evolutivi diversi nei quali moltissimi ragazzi si ‘smarriscono’ e spesso cambiano addirittura luoghi di apprendimento e gruppi di amici destabilizzando il loro percorso.
Quello che potrebbe essere visto come un mezzo pratico e quasi spontaneo per utilizzare le capacità espressive e una orientare ad una particolare attenzione dei giovani verso la scuola vissuta fuori dalla classe e sul territorio è in realtà un progetto che ha dei riferimenti educativi all’interno della storia della pedagogia italiana e internazionale. “I nostri punti di riferimento parlando di giornalino – ci spiegano professoressa Marini e professor De Laurentiis – sono l’illustre Celestin Freinet, come riferimento principale, ovviamente e tutta quella corrente pedagogica a lui ispirata, da Mario Lodi a Maria Luisa Bigiaretti, passando per Albino Bernardini.
“Ma al di là dei nomi illustri che abbiamo scomodato – ci tengono a precisare – l’idea di lavorare divertendoci: se non ci si diverte il lavoro è più pesante. Ciò che importa è lavorare cercando di coinvolgere i ragazzi.”
sdt-laciurma