DIARIO DI BORDO – Ostia, allarme Sette: Talk Radio, ricercatori del GIAP e la Chiesa riaccendono i riflettori

Lo studio di Talk radio Voci nella Notte con (dalla sinistra) Michele Plastino, don Roberto Visier, Gian Paolo Peroni Giap

LA NOTIZA – Riflettori accesi sul tema delle Sette e sul mondo dell’Occulto nel Territorio lidense. Al via un’indagine che mette insieme una task force inter disciplinare, media, ricercatori sul mistero e la chiesa autorevole presenza territoriale tra quotidiano e prossimità. Talk Radio, la celebre trasmissione di Michele Plastino “Voci nella Notte,  NSL radio e in tv sul canale 74 , GIAP gruppo investigativo attività parascientifiche, e reverendo don Roberto Visier, parroco di San Nicola di Bari e prefetto di Ostia, hanno svolto una diretta live una ricerca sulla questione scottante a causa di alcune segnalazioni circa il ritrovamento delle tracce di rituali occulti nell’area archeologica della Villa di Plinio.

Tuttavia la riflessione che ne è nata durante e dopo deve poter attirare l’attenzione non solo degli addetti ai lavori nel campo sociale, quanto della politica delle istituzioni e sensibilizzare l’opinione pubblica.

LO SDOGAMAMENTO DEL MALE NELLE CULTURE DEGLI  ANTIEROI – Il fenomeno delle sette sataniche e dell’occulto ormai va ben oltre l’immagine del gruppo/setta satanica che danza di notte attorno al fuoco invocando con formule incomprensibili entità malvagie sovrannaturali sebbene, insiste don Roberto, il male in quelle occasioni offende nella maniera maggiore Dio e il creato inventando una sorta di vera e propria anti Liturgia, una messa capovolta. Il servizio alla Villa di Plinio è stato in effetti una sorta di ‘testa di ponte’ ad una questione che rappresenta soltanto la punta di un iceberg.

Il satanico, il male, l’occulto sono stati sdoganati dai ‘rituali’ e dal ‘cerimoniale’ per invadere subdolamente le culture metropolitane. Non solo; anche i luoghi delle istituzioni non si sono salvati e possiamo notarlo attraverso un maggior pour parler che si fa sulle massonerie in maniera molto superficiale. Gli attacchi alle chiese di Ostia, le scritte, i messaggi fanno riferimento a gruppi musicali del mondo hip hop, rapper, utilizzando anche stili techno e trance dove si citano gli slogan di ‘soldi facili’, droghe, sesso accanto a simbologie con chiari riferimenti che dal dark vanno chiaramente al mondo occulto e al satanismo direttamente. Spesso i musicisti si definiscono gang utilizzando la nomenclatura degli urban contest, del disagio della periferia, ma scavando, non poche volte, si celano dietro a questi cosiddetti ragazzi disagiati delle strutture alto borghesi e inseriti ottimamente negli ambienti musicali imprenditoriali.

In poche parole si potrebbe dire che il satanismo, l’occulto è uscito ‘dalla villa di Plinio’ per scorrazzare tra le strade, i parchetti, le piazzette, il web per attaccare soprattutto i nostri giovani e le famiglie. Purtroppo l’esposizione valorizzante, attraverso serie televisive e kermesse culturali, delle pellicole che hanno passato il messaggio di ‘normalità in quanto realtà’ degli ambienti anti culturali stile ‘gomorra e suburra’ hanno sferrato e sferrano colpi mortali agli organismi socio pedagogici che operano per una società civile edificata intorno ai valori e al patto sociale di diritti e doveri.

LE NUOVE RISPOSTE IN CAMPO POLITICO ISITUZIONALE E PROFESSIONALE – La lotta contro le tendenze settarie, che degerano in fondamentalismo, integralismo, xenofobia la paura del diverso, diventa il campo di battaglia sociologico, culturale e soprattutto ha bisogno di risposte operative da parte del sociale e della cultura, con l’attivazione della politica e delle istituzioni.

Gli anticorpi istituzionali, che dovrebbero essere ordinari nei municipi, nelle città, sono quelli che consentano una più ampia partecipazione ‘ordinata’ dei cittadini alla vita pubblica; consulte municipali, commissioni e tavoli tematici, osservatori tecnici, comitati di quartiere, centri giovanili e anziani, organi collegiali delle scuole, sono le risposte di una società civile sana che già non permetterebbe alle sette di vivere vita facile per fare proseliti e isolare. Questo riguarda le società civili e anche le grandi organizzazioni religiose come la chiesa ad esempio, perché quando si isola, si separa, si aggrega con il proselitismo integralista si fa un servizio al male, al diavolo che appunto significa ‘colui che separa’.

Le politiche da attivare per combattere in maniera un pò più diretta quello che definiamo lo “sdoganamento del male”, il serpeggiare di queste psico virtual sette e dei loro sistemi simbolico rituali commerciali , sono certamente quelle che vedono le chiese, i centri di culto, le religioni andare “in uscita”; la dimensione spirituale deve tornare alla luce del sole e quindi socializzarsi. I centri di spiritualità ufficiali e riconosciuti fino ai massimi livelli istituzionali devono poter mostrarsi ed essere identificabili.  Nei calendari dovrebbero poter essere espresse festività e vissute all’interno delle società civili da coloro che le seguono, mostrandosi anche a coloro che non credono e che magari ne coglierebbero solo l’aspetto culturale o del folklore. I culti dovrebbero poter incontrarsi, dialogare, le culture in questo senso emergere. Uffici della Pace e del Dialogo farebbero emergere un mondo di valori profondi, di tradizioni, di radici per troppo tempo rimasto in disparte causando indirettamente lo sdoganamento degli antivalori e del male.

Questo permetterebbe l’emergere di chi non si chiude e chiude in ambienti settari, ma al contrario invita a incontrare la società senza averne paura e trasmettere paura. Al contrario gruppi spirituali settari tendono a isolarsi e a isolare e spesso questi stessi non hanno riconoscimenti reali da chi li potrebbe legittimare. Soprattutto nel campo dei culti spirituali orientali, buddisti e induisti, si assiste all’esistenza di una realtà galattica di discipline e orientamenti difficilmente riconducibili ad un centro di culto ufficiale. Sul territorio si sta operando, in particolare, a individuare una ‘chiesa madre’ e a conoscere quelle dottrine accreditate per meglio orientare il cittadino nell’incontro con queste e con un sé in prospettiva sociale oltre che interiore.

Infatti non poche volte l’autolegittimazione e l’autoreferenzialità si reggono intorno a figure carismatiche che possono anche ricorrere al ricatto psicologico o quanto meno demonizzare l’Altro e la Società per tenere stretti a sé, nella paura e nel rancore, i malcapitati. Ci sono anche figure che si autoreferenziano attraverso l’utilizzo di strategie di marketing, utilizzando la comunicazione sui social sopravvalorizzando le loro attività rispetto alla realtà. Dietro tutto questo si può utilizzare una cartina tornasole: dietro a percorsi, consapevolezze, iter spirituali, tecniche meditative e rilassanti, occorre sempre verificare che non si celi subdolamente il paradigma del denaro, del potere personale, della seduzione.

Infine il tutto deve trasformarsi in nuovi strumenti operativi nell’ambito dei servizi sociali che finalmente puntino verso unità di strade educative socio pedagogiche, professionali; personale del sociale capace di lavorare su strada e sul domiciliare, fuori dagli uffici e dalla burocrazia, capaci di instaurare con la popolazione relazioni e reti.

Le Scuole potrebbero attivare insegnanti di strada utilizzando le risorse dei FIS o la Progettazione o ottimizzare le ore di programmazione settimanale. Questa Scuola in Uscita, insieme agli Operatori Socio Pedagogici, connetterebbe le diverse realtà cittadine e colmando quei vuoti, quelle zone d’ombra e oscure dove il proselitismo riesce a separare dai contesti e aggregare intorno a poteri forti tutti spesso collegati al “soldi, potere, sesso” di pochissimi.

ESCALATION EMERGENZA COVID – Questo allarme sette è quindi da sollevarsi con grande serietà e soprattutto alla luce di questo “periodo emergenza covid” che potrebbe esserne un aggravante; è un momento storico di grande sofferenza psicosociale da un lato e dalla mancanza di una centralità istituzionale a livello pubblico a causa della condizione di municipalità, di quartiere, rapportata all’estensione ipso fatto di grande città.

Il proselitismo delle Sette e dei gruppi sociopatici, fa leva sullo scollegamento al tessuto urbano pubblico, sulle debolezze delle persone, sull’isolamento, su marginalità e l’esclusione sociale. Ritagliare attraverso i social network e social forum, insomma con il mondo dell’web online, canali privilegiati per adescare e orientare nelle loro reti, reali o deep web, è un pericolo sempre maggiore soprattutto in questo momento nel quale la socializzazione è spesso costretta dal distanziamento domestico e in ambito giovanile la chiusura delle scuole e le relazioni spontanee.

CONCLUSIONI – Questa che è emersa dall’indagine alla Villa di Plinio è una più ampia chiave di lettura con la quale interpretare l’attenzione dei media ad una ricerca mirata in questo senso tematico, grazie ai ricercatori, e la voce autorevole della chiesa presente in tutti i quartieri, le piazze, le vie della città, quindi per conoscenza oltre che per competenza.

L’augurio è che questa particolare task force anti sette sia sempre attiva e vigili sul Territorio e che abbia avviato un monitoraggio in itinere. Allo stesso modo invitiamo chiunque a segnalarci situazioni di isolamento per prevenire le condizioni di adescamento e proselitismo di vario genere che sono una violenza vera e propria nei confronti della personalità delle vittime.

I conclusione ci preme ricordare che ogni Mercoledì alle 23.00 i ricercatori GIAP vi attenderanno sempre all’interno della trasmissione di Michele Plastino su canale 74 o NSL radio tv.

SDT-La Ciurma

 

 

 


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