IL FATTO – Preoccupante escalation di violenza culturale sul litorale romano. Bestemmie sono comparse sulla chiesetta del Borghetto dei Pescatori, ad Ostia Levante. Oltre alla scritta “Gesù untore'” anche una misteriosa sigla che sarà al vaglio degli inquirenti: “DPG777″. Scritte simili anche sulla facciata di Regina Pacis, la chiesa sulla duna più alta di Ostia.
LE IPOTESI – Le ipotesi più accreditate sono l’attacco estremista ideologioco politico e non sarebbe da escludere neanche la pista satanica considerando l’aumento in queste settimane di blasfemie a livello anche nazionale. Verso il primo caso ci si orienta considerando che Regina Pacis rappresenta il centro del coordinamento Caritas delle chiese di Ostia, mentre San Nicola (da cui la chiesetta del Borghetto dipende) è a capo delle chiese (prefettura diocesana) e nel senso pieno presiede tutte le altre nella Carità cristiana per la grande opera dedicata ai senza tetto e alle famiglie più fragili. Una delle scritte fa riferimento al “Prete” e non sarebbe da escludere un diretto riferimento al Parroco che ha orientato il timone della testimonianza decisamente verso ultimi e penultimi. In questi anni, grazie anche all’azione dei Vescovi Augusto Lojudice e Gianrico Ruzza la rete delle parrocchie si è rafforzata moltissimo. Inoltre l’ampia azione delle chiese, non solo cattoliche ma anche ortodosse, protestanti e anche altre comunità religiose, potrebbe dar fastidio a chi vorrebbe politiche xenofobe di respingimento e di esclusione. Ma non è da scartare anche una certa “concorrenzialità” derivante dalla gratuità aggiunta alla funzionalità dell’azione pastorale e di volontariato.
LA REAZIONE ECUMENICA – Sgomento dai cristiani cattolici: italiani, ma anche le numerose comunità come quella polacca, ucraina, russa. Nella chiesetta del Borghetto, qualche anno fa avvenne la famosa prima preghiera ecumenica degli ortodossi della chiesa russa insieme appunto ai cristiani cattolici e momento solenne che ha dato di fatto il via alla costituzione di un primo nucleo.
LA RISPOSTA DEL PASTORE – Nello spirito di Ecumenismo, unione tra i cristiani di tutte le chiese avviato con vigore ormai in Ostia da più di un decennio, la risposta al gesto di qualche giorno fa viene proprio da un Pastore evangelico, l’ap. Mario Basile (Chiese IPL Centro Arca, Isola Sacra): “La Vita è rispetto, scambio, dialogo. Non fate queste cose, perché anche se nessuno vi vede la vostra stessa coscienza si macchia perché sono atti che non onorano né la Persona su cui vengono fatte né chi le compie. La cultura, l’intelligenza, l’abilità di ogni essere umano è produrre bene per sé e per altri. Ama il tuo prossimo come te stesso. Non fate queste azioni perché non miglioreranno le cose ma peggioreranno la vostra vita. Il giudizio che verrà su chi fa cose malvagie, figuriamo sul profanare la Casa di Dio, il nome di Dio sarà terribile. Per questo io vi incoraggio a chiedere perdono a Dio e perché no anche alla chiesa sulla quale sono state fatte anche queste angherie. Il cielo è aperto su tutti. Alzate le braccia e chiedete scusa e Dio vi perdonerà.”
L’APPELLO – Queste scritte sui muri, oltre a degradare tutto il quartiere, sono ancor più fastidiose dal punto di vista socio pedagogico; la zona è forse la più ricca di Scuole dell’Obbligo e addirittura in questo settore, sembra certo, sorgerà la Casa della Cultura, alle spalle dell’abbandonato Parco Gianni Rodari, nella struttura dell’ex storico mercato pubblico San Fiorenzo.
Ci appelliamo quindi all’Assessorato all’Ambiente del X Municipio affinché vengano rimosse queste scritte contrassegnate da simboli anti religiosi in modo che una società multi religiosa e multi etnica e culturale non sia violentemente aggredita, seppur graficamente, da una ideologia che si fa scudo della laicità/laicismo per far passare messaggi che vogliono distruggere lo spirito delle persone.