Stella del Mare, che ci indica la direzione, è Maria Santissima che chiede a Gesù, suo figlio, di ascoltare tutte le esigenze di noi uomini, persone, anche se le cose non sono andate bene, nel banchetto della nostra vita, così come ce l’aspettavamo. Ascolto verso il mare dell’esistenza, accoglienza verso quello che ci porta, nel bel tempo come nella mareggiata. Perché molto spesso quando il mare viene con potenza stiamo a pensare a come proteggerci e a cosa ha distrutto ma poco riflettiamo su ciò che ha portato e da dove o sul nuovo corso che vorrebbe iniziare.
La Stella del Mare apre finalmente a essere un’altra Casa che custodisce il Corpo di Gesù Eucarestia, che possiamo toccare, annusare, mangiare e il suo Sangue, che possiamo bere e che si impasta sul palato, riscalda mentre scende, si mischia al nostro stomaco, nelle nostre cellule, diventa parte materiale di noi.
Verso gli altri, come i primi essenziali cristiani, ma nello stesso tempo da Gesù Eucaristia, non dai – seppur importanti – valori, atti sociali, volontariato, ma da Dio, poi il Prossimo.
Celebrata da Monsignor Riccardo Mensuali la Santa Messa sarà la domenica alle ore 11.30. Durante settimana si potrà pregare insieme il mercoledì 19.30 e il giovedì alle ore 18. Il primo venerdì del mese alle ore 19.30 ci incontrerà per pregare per i Malati, infine l’ultimo venerdì del mese, sempre alle ore 19.30, in preghiera per la Pace.
“E’ stata una grande festa di ringraziamento al Signore per questo luogo di preghiera e accoglienza a tutti. – spiega Stefano Natali della Comunità di Sant’Egidio – Casa aperta dove incontrare il Signore nella preghiera e liturgia e di servizio ai poveri. Siamo infinitamente grati al Signore per questo dono.”
La Stella del Mare sarà una Chiesa “Rettoria”, non una Parrocchia (fa parte della più ampia amministrazione territorial/parrocchiale affidata all’intecessione costante di Santa Monica, ndr) vivrà di una certa autonomia in un certo senso, come del resto la Comunità che la vive quotidianamente, Sant’Egidio ci testimonia, come da sempre ‘rivendica’ un’azione diretta per Altri e Territorio che si fondi sui poveri e sul vangelo.
Oggi il Signore manifesta a tutti come tale operatività guarderà al Tabernacolo prima di voltarsi alla Città.
Gesù è al centro di questo Luogo e prepara questo da tempo; oggi la Comunità di Sant’Egidio prende in custodia questo edificio ma il Signore da tempo già custodiva gli Ultimi.
Forti in questo senso le parole del Vescovo a. di Roma Sud e Ostia mons. Gianrico Ruzza: qui vediamo i “… miracoli che oggi Gesù cita nel Vangelo, come segno della sua presenza in mezzo a noi: i ciechi vedono, i sordi odono, gli zoppi camminano, ai poveri è annunciato il Vangelo… Potremmo continuare dicendo che qui, nella Comunità, nella Chiesa gli uomini e le donne scartati dal mondo trovano accoglienza, chi non ha casa trova una famiglia, chi scappa dalla guerra e dalla miseria trova amicizia e sostegno … i bambini incontrano una vera scuola della pace e chi si fa puro come uno di questi piccoli che sono qua con noi.”
Già questo edificio era nella sua Storia sinonimo di Custode: lo fu per i bambini abbandonati, dei più poveri nell’ex Colonia e fu “ostello” spontaneo per i giovanissimi alla ricerca di loro stessi,di un senso nella città e nella società,infine luogo della Comunità Cristiana così vicina alla Pastorale Universale del Santo Padre Papa Francesco; oggi lo Spirito del Signore, che mai l’ha abbandonata dal suo carisma iniziale, si manifesta nel Silenzio del Tabernacolo che richiama a sé e manda a testimoniarLo.
Il Signore Gesù ci fa partecipe così del Suo Regno e del Suo Disegno per ciascuno e per la nostra Casa Comune. Sempre lo fa Lui e ci chiede di partecipare se lo vogliamo. Torna a ricapitolare la Storia per proseguire dal presente nel Futuro.
Quando vedi un Uomo tornare indietro sui suoi passi puoi pensare che stia ripercorrendo una storia al contrario, sulle stesse orme e si sia fermato nel guardare oltre, ma invece può capitare di vederlo poi voltarsi per compiere con una rincorsa il salto verso il futuro. E’ nel Tempo che ci diamo per la risposta che può cambiare il nostro sguardo verso la realtà.
Così non è possibile per noi Cristiani tornare indietro perché il Signore della Vita ci ha indicato nell’oggi il Tempo di Dio e il tempo dell’Uomo e il passato era preparazione, voce nel deserto, che raddrizzava i sentieri e le strade che ora possiamo iniziare a scorgere.
Così quando vediamo l’apertura all’Eucarestia della Chiesa sul mare nell’Ex colonia Vittorio Emanuele o lo straordinario attivismo nella storica Basilica di Ostia “Sant’Aurea”, antica centenaria cattedrale sede del Vescovo di Ostia, non facciamo come gamberi guardando all’indietro, alla restaurazione del vecchio, ma anzi guardiamo l’orizzonte del futuro perché qui a Ostia accade qualcosa di nuovo, il Signore fa nuove tutte le cose. Sappiamo quindi accogliere questa novità che però ha le basi solide nella Storia e si regge sulla Memoria e sulle memorie.
La novità spirituale non rimane tale, si incarna nella materia, nella realtà, nella vita di noi persone che calpestiamo questa terra, Ostia; lo facciamo da sempre e allora perché sarebbe “nuova” questa cosa? La novità è che i nostri Politici iniziano a riconoscerlo, chiamano le persone e i cittadini a essere partecipi ufficialmente, immagina una logica di Rete Cittadina. Questo è bello perché non è più quella politica esclusiva di pochi, di accordi tra amministratori che lasciavano fuori la gente che voleva impegnarsi. La rivoluzione della tenerezza ha elevato le periferie esistenziali e fisiche a centro dell’azione e chi operava nelle zone di confine sollevati come lucerne sul monte. Scricchiolano in questa società borderline che da il polso del reale tutti quegli apparati gestionali di pochissimi che vogliono costringere i vissuti all’interno dei loro modelli.
In questa chiave va letto il “nuovo” l’Istituzione del X Municipio che premia la Chiesa, che la chiama dentro a un governo dal basso ma ufficiale – le Consulte e le Commissioni come snodo di una rete istituzionale – e che riconosce quest’importanza nelle persone che dal basso rappresentano il volontariato cittadino “di confine” tra chiesa e mondo del volontariato, la Caritas di Acilia e i Medici di strada, realtà della chiesa presenti nelle Parrocchia di San Carlo Da Sezze e in quella di San Nicola di Bari, luoghi di Preghiera che rimboccandosi le maniche per gli Ultimi hanno guadagnato autorevolezza di fronte alla galassia laicale e alla piattaforma Istituzionale. “Questo riconoscimento – ha affermato la Presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo nel portare il suo saluto – è una piccola cosa ma per l’intera comunità è una grande cosa. Con le vostre attività di volontariato siete realtà che si distinguono nell’ambito sociale. Dedicarsi agli altri non è semplice ma è infinitamente essenziale nella quotidianità. Un grazie a tutti”. E ancora: “Questo è un territorio dal grande cuore – ha dichiarato il Presidente della Commissione Sociale e Sport Alessandro Nasetti – diamo un riconoscimento a chi si è contraddistinto per il bene collettivo”.
Da oggi Ostia ha una Stella del Mare che brilla più forte: un Faro nel buio e nell’oscurità del mare esistenziale, per chi cerca protezione e speranza, Maria Stella Maris rappresenta la luce e l’indicazione di un luogo di accoglienza e di amicizia, quale è Gesù, la Chiesa in uscita a cui ci richiama il Papa. Un nome che rappresenta anche la missione a cui è chiamata la Comunità Cristiana Cittadina e quella di Sant’Egidio di Ostia.