Inseguito e costretto a nascondersi per non essere molestato; aggredito verbalmente per ricevere cibo e soldi. E’ questa anche la storia del nostro Parroco Prefetto di Ostia in quest’ultimo periodo e in genere anche di chi opera a “maniche rimboccate toccando le ferite scoperte e sanguinanti di chi soffre”. E ancora parrocchiani Operatori della Caritas presi a male parole, quei pochissimi che si mettono in gioco, “al fronte”, e traducono le parole del Vangelo in azioni dirette. Ma sono pochi, ci dicono, non più delle dita dei palmi delle mani, mani forate di chi ci mette il Cuore e a volte riceve in cambio il peso di un dolore e di un risentimento che non è realmente indirizzato a loro, ma di cui pagano lo scotto. Ma nel nome di Gesù, provando quelle percosse che il Maestro ricevette vanno avanti e anzi il loro aiuto è fonte di gioia.
E allora nel giorno di San Nicola ricordiamo una preghiera speciale per quest’Opera così coerente anche alla storia dell’“eroe cristiano cattolico” a cui la Comunità fa riferimento e che si impegnò in prima linea per chi aveva bisogno, gli ultimi, i piccoli. E chi sono i nostri piccoli, i nostri fragili oggi e cosa facciamo per loro? Siamo capaci di essere credibili come cristiani e cattolici alla vista della gente aprendo le braccia alla Provvidenza che ci manda anime continuamente o ‘pettiniamo’ le nostre pecorelle e le portiamo per i nostri sentieri prestabiliti che ci gratificano e rafforzano un’autostima figlia dell’ego?
Serve la presenza delle Forze dell’Ordine in Via Passeroni in alcune circostanze, su questo non c’è dubbio e la presenza di ‘professionisti’ della sicurezza in alcuni casi, oltre ai volontari che santamente si adoperano come possono; ci sono orari e giorni ‘critici e strategici’, ad esempio le sere dalle 19 alle 21 circa. E sicuramente il Venerdì mattina nei “turni uomini” per i servizi igienici dei poveri. Questa è già una segnalazione e una richiesta circostanziata alle autorità competenti, politiche e tecniche.
Ma ancora di più serve – nel metodo, non nel merito – uscire dall’imbarazzo di una stessa Chiesa che si contorce e aggroviglia perché composta da chi opera a maniche rimboccate e una che rimane a distanza e “non scende dal monte” e che per questo a volte risulta poco credibile.
E invece San Nicola di Bari è un punto di riferimento, anzi si potrebbe dire ‘il punto di riferimento’ davvero più coerente e vicino alla Pastorale Cittadina, in qualità di Vescovo di Roma, e Universale in qualità di Sommo Pontefice, di Papa Bergoglio; le tante attività intraprese a favore degli Ultimi, i Servizi Igienici, vestiti e cibo per i poveri, l’aiuto per le gravidanze, i servizi socio sanitari, sono un esempio per Ostia e per Roma stessa. Chi può dimenticare l’asciugatrice, donata proprio da Papa Francesco.
Occorre certamente orientare le persone, “uomini e donne di buone volontà” e i processi educativi e formativi dei giovanissimi ad una dimensione di collaborazione con un concetto di Chiesa che non è ‘organizzazione e gestione di spazi, gruppi formali e movimenti decontestualizzati con il vissuto locale e quotidiano’, una Chiesa edificata da persone cristiani, cattolici che si mettano in gioco personalmente e non perché sono incardinate in una struttura. Per questo sarebbe bello nascesse una collaborazione tra associazioni del territorio, anche laicali, anche non interne ad una sorta di ‘piano dell’offerta parrocchiale”, anche dei singoli cristiani cattolici, o anche di altre chiese nell’ottica dell’ecumenismo, in nome di un Corpo di Gesù unico e unitario che faccia quadrato e cerchio intorno ai Sacerdoti aldilà delle sigle o delle sovrastrutture.
Nel caso del neo Parroco Prefetto don Roberto Visier il cerchio e il quadrato sarebbero anche uno scudo di protezione.
Per questo motivo, chi scrive, è contento che i soci della stessa realtà associativa di cui è parte, abbiamo scelto di uscire dalla realtà laicale; il gruppo che fa comunicazione tra le chiese ‘MESSAGGERI NELLA BOTTIGLIA’ e il gruppo del volontariato ‘RINALDO IN CAMPO’ sono stati accolti dalla Chiesa e dalla Prefettura di Ostia della Diocesi di Roma affinché siano parte integrante per l’aiuto del Prefetto Diocesano locale e della Chiesa.
Così invitiamo anche i volontari in genere a soccorrere chi soccorre, a entrare nella Chiesa a non guardare agli scandali o alle criticità umane, ma a farsi attrarre da quel Gesù, Dio onnipotente che dice al tuo Cuore – prima di ogni cosa – “… ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Coraggio. Venite e vedrete.