Isola Sacra, il mistero della messa in sicurezza dell’argine


11/9/2016 – Che fine hanno fatto i lavori di messa in sicurezza dell’argine di Isola Sacra? E la riduzione dell’Imu per i famigerati terreni B4A? A chiederselo è il comitato spontaneo Isola Sacra che punta il dito sulle promesse non mantenute che lasciano i residenti ancora in una situazione di rischio e con l’obbligo di pagare tasse per un terreno ritenuti edificabile ma dove di fatto non si può costruire per il rischio allagamenti. «Dopo l’incontro di giugno con l’assessore Refrigeri e il direttore Lasagna – spiegano dal comitato spontaneo Isola Sacra – che avevano specificato davanti a trecento persone e associazioni del territorio che a breve sarebbero partiti i lavori di messa in Sicurezza dell’argine e che il famigerato decreto 42 dell’Abtevere era depotenziato in quanto necessitavano approfondimenti, scopriamo con stupore che erano solo parole al vento. Non solo i lavori di messa in sicurezza non sono partiti – affermano i residenti – ma in virtù di un decreto 42 che ad oggi ancora non definisce nuovi vincoli, la Regione Lazio, nella figura del suo direttore e dei suoi dirigenti, sospende, in maniera illegittima, anche in virtù dell’art. 2 della legge 241, i procedimenti e gli iter autorizzativi dei piani di lottizzazione e dei piani particolareggiati. La Regione Lazio – proseguono – continua ad essere, non solo latitante, ma anche ad ostacolare il legittimo e necessario sviluppo del nostro territorio. Non solo non affrontando i problemi di sicurezza lasciando 40.000 persone sotto “grave rischio di incolumità pubblica” ma blocca con subdoli procedimenti iper burocratici al limite dell’inadempienza di legge la legittima aspirazione di crescita della nostra comunità. Non solo, – proseguono – viene a raccontarci che tutto va bene, quando poi nei fatti invece agiscono in tutt’altra direzione. Più di un mese fa avevamo scritto al presidente della Regione Lazio e al commissario del consorzio di bonifica chiedendo lumi ed azioni efficaci per la messa in sicurezza del territorio. Ad oggi – concludono – constatiamo che nulla si è fatto e che invece si agisce con l’unico scopo di tenere sotto scacco della burocrazia regionale un intero territorio».


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