Ostia, nuovi tagli in vista per il Cpo. A rischio un nuovo piano degenza


25/5/2016 – La scure dei tagli torna a pendere sul Centro Paraplegici di Ostia. A denunciarlo sono Lucio Di Camillo e Giuseppe Conforzi della Uil Fpl che in una lettera inviata in queste ore alla Direzione Aziendale ASL Roma 3 e al Presidente della Regione Lazio in cui hanno denunciato il rischio che un nuovo piano della struttura possa essere chiuso. Un nuovo piano di degenza che si andrebbe ad affiancare a quello già dismesso negli anni scorsi. “Dopo la chiusura di un piano di degenza avvenuta circa 2 anni fa ora si vuole depotenziare ulteriormente la struttura tagliando altri posti letto. Di fatto, di 4 piani di degenza rimarrà solo uno in funzione. Nonostante ci siano molte richieste di ricovero”. La UIL FPL già in passato e torna nuovamente a dichiararsi fortemente contraria a questa chiusura. “Il lento e inesorabile depotenziamento farebbe pensare ad una chiusura totale. Siamo stati sempre in prima linea per una rinascita di questa struttura: manca il chirurgo plastico (molto importante per questi pazienti) e altri servizi che ruotano intorno al benessere dei mielolesi, servizi che con il tempo sono andati a scomparire. Sembrerebbe che la chiusura sia dovuta alla mancanza di personale per il periodo estivo, però non si capisce perché dopo gli annunci di assunzioni oggi dovrebbero chiudere posti letto. Ma soprattutto, – proseguono i sindacalisti – non si capisce perché attualmente è stata assegnata una cooperativa di personale Sanitario al Grassi che ricordiamo è un presidio unico con il Cpo, e al Centro Paraplegici non è stato collocato in servizio nessuno. Ricordiamo che il Centro Spinale non è un reparto di degenza di “Serie B”, anzi, per la sua storia, bagaglio di esperienza pluridecennale e unicità delle cure è punto di riferimento di molti Paraplegici del Centro-Sud Italia”. La Uil Fpl nella lettera ha quindi chiesto alla direzione dell’Asl Rm D “un immediato ripensamento e rassicurazioni sull’intenzione di chiudere un piano di degenza”. E annunciano che se questo non avverrà “saremmo costretti, nostro malgrado, ad intraprendere tutte le iniziative di lotta per evitare questo taglio di posti letto con il sostegno della cittadinanza”.


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