Asili nido convenzionati: Onda Gialla si rivolge al Tar


11/12/2015 – L’associazione Onda Gialla che rappresenta i nidi e gli Spazi Be.Bi. in convenzione con Roma Capitale, si è rivolta al TAR del Lazio chiedendo l’annullamento della delibera di Giunta n. 266/2015. “Con tale atto amministrativo, – spiegano da Onda Gialla – il Comune ha riproposto il modello gestionale fallimentare della precedente delibera (n. 244/2013), introducendo elementi peggiorativi che hanno inciso in maniera gravosa sul settore ed hanno già portato alla chiusura di molte strutture convenzionate. In particolare, il trattamento economico riservato resta assolutamente inadeguato a garantire la stessa sopravvivenza dei servizi all’infanzia in convenzione, sottoposti a continui tagli a partire dal 2010. A parità di servizio, ancora oggi l’amministrazione corrisponde ai convenzionati meno della metà di quanto spende mensilmente per un bambino frequentante un nido pubblico. Intendiamo dimostrare che Roma Capitale ha volutamente e colpevolmente ignorato studi di settore, percorsi partecipativi e prescrizioni di legge, approfittando dello stato di necessità delle strutture in convenzione. Un simile comportamento, – proseguono – posto in essere da un privato, sarebbe sicuramente sanzionato con la nullità del contratto e il risarcimento del danno. Quella di Onda Gialla non è una prova di forza, ma una rivendicazione di diritto. E siamo fiduciosi che la giustizia amministrativa ce ne darà conferma. Nel frattempo, l’anno si chiude nel modo più indecoroso possibile: con gli sconti annunciati da un nido della provincia di Roma sul più noto sito di offerte on-line. Come se il servizio educativo reso a un bambino dai 0 ai 3 anni possa essere equiparato a una bistecca o a una gita a cavallo. Un insulto all’etica professionale e alle regole della concorrenza. A questo hanno condotto le scelte scellerate della politica e le mancanze amministrative: finora si parlava di sottostare alle leggi DI mercato… adesso dovremo piegarci alla legge DEL mercato. E ci si chiede: alla fine, chi ci rimette davvero?”


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