18/8/2015 – Il telefono cellulare e lo smartphone sono ormai uno strumento essenziale nella vita di tutti i giorni, perché ci permette di socializzare o parlare in qualsiasi momento. Purtroppo questo accade anche nei momenti in cui la concentrazione è fondamentale, ossia alla guida dei veicoli.
Analizzando i dati degli incidenti stradali, ci si accorge che quelli legati a questa abitudine sono al secondo posto dopo quelli dovuti alla velocità.
Nel solo 2014 la Polizia Locale ha elevato 40.000 sanzioni per il solo utilizzo del cellulare, 18.000 nei primi 7 mesi del 2015. Sono dati impressionanti, spesso rilevati a seguito di gravi incidenti, e coinvolgono indirettamente pedoni e passeggeri.
Telefonare, chattare o inviare messaggi, navigare su internet, vedere un video su youtube, ma anche mangiare pizza alla guida, viaggiare con bambini senza assicurarli alle cinture, tenere animali senza la prescritta retina di protezione sono solo alcuni esempi di situazioni potenziali di distrazione e pericolo. La Polizia di Roma Capitale, dopo aver promosso “Andate Piano” ora aggiunge “Mani sul Volante, usate l’auricolare”, una campagna di sensibilizzazione sui pericoli derivanti dall’utilizzo del cellulare alla guida.
Per questo motivo, a partire dal 12 agosto, sono in svolgimento servizi espressamente dedicati al contrasto di questo fenomeno: per ogni gruppo della città verranno disposti servizi mirati, dove agenti appiedati in coppia avranno il preciso compito di osservare attentamente i veicoli per sanzionare ogni automobilista con guida distratta. Quando non sarà possibile fermarlo, verranno annotate targa, veicolo e le circostanze dell’illecito. Il verbale arriverà comunque.
Si ricorda che l’utilizzo del cellulare, oppure azioni che in qualche modo impediscano di tenere ambedue le mani sul volante, vengono sanzionati ai sensi del Codice della Strada dall’articolo 173, con una sanzione di Euro 169,00 e 5 punti dalla patente: qualsiasi motivo, anche una emergenza, non giustifica l’uso del cellulare e non esime dalla multa.
La regola vale anche per i ciclisti e i motociclisti: alla seconda infrazione in un biennio si applica la sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, senza la riduzione pecuniaria del 30%.