10/7/2015 – Ostia, Eur, Fiumicino e Civitavecchia sono alcune delle aree dove agiva la banda sgominata dalla Polizia Locale di Roma Capitale al termine dell’operazione Cassiel o Truffa del “Marinaio”. Vittima dell’organizzazione le persone anziane generalmente ultrasettantenni. L’indagine, nata nel 2013, ha portato all’individuazione del sodalizio criminale nel quale, dei quattro indagati, tre sono stati i destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal GIP, su richiesta della Procura di Roma.
All’alba di oggi, il personale della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica della Polizia Locale di Roma Capitale, diretto dal Dirigente dott.ssa Rosa Mileto, ha notificato le tre ordinanze ed eseguito altrettante perquisizioni, sequestrando anche i veicoli utilizzati e strumentali alla commissione delle attività delittuose, conducendo a termine una lunga e laboriosa attività investigativa, coordinata dalla Procura di Roma.
Classico il modus operandi della banda. Una volta individuata la “vittima”, generalmente in luoghi affollati e nei pressi di istituti bancari, il più giovane del gruppo, simulando di essere un marinaio straniero e di dover consegnare urgentemente – prima di imbarcarsi di nuovo – gioielli di ingente valore (invece ovviamente finti) a fantomatici destinatari, veniva affiancato dal complice che in veste di “traduttore” dello “straniero” con linguaggio “fai da te”, proponeva alle vittime di voler considerare la opportunità dell’acquisto dei gioielli; c’era poi chi in veste di “orefice”, veniva chiamato e si lanciava in una stima dei preziosi; il malcapitato anziano, così totalmente raggirato, magari pensando di poter così fare un bel regalo a qualche proprio caro che forse mai altrimenti avrebbe potuto fare, era indotto a recarsi in banca a prelevare somme di tutto rispetto, per concludere l’affare. Una tecnica collaudata e seriale, assunta dai tre come una vera e propria attività lavorativa, appuntamenti giornalieri dal lunedì al venerdì, orario antimeridiano – gironi ed orari di apertura degli istituti bancari. Gli arrestati, abitanti nell’hinterland della Capitale, affrontando la trasferta, prediligevano per la loro attività criminale i quartieri di Roma Eur, Marconi, Tuscolano, Cinecittà, Ostia ed anche Civitavecchia, attività che fruttava loro cifre fino a 5.000,00 euro per ogni “colpo” messo a segno.