Ostia, massacrata di botte dall’ex amante e abbandonata in un canneto


26/1/2015 – Prima la violenza selvaggia poi forse con la speranza di lasciare al freddo l’ultima aggressione l’abbandono, in fin di vita in un canneto. Vittima Angela De Rosa, 45 anni, massacrata di botte sabato sera dall’ex amante, un 43enne maresciallo dell’Aeronautica militare a Pratica di Mare, sposato e padre di un figlio, e ricoverata ora al G.B. Grassi dove era giunta in condizioni critiche in codice rosso quando un passante ha sentito i suoi lamenti ed ha dato l’allarme.

I FATTI – La coppia si incontra sabato. E’ lui, che con un sms la convince all’incontro forse con l’intenzione di portala a ripensare alla chiusura della loro relazione clandestina nata nell’ambiente militare in cui entrambi sono cresciuti. Non appena entra in auto le cose iniziano a precipitare. L’uomo infatti porta la donna lungo via Tancredi Chiaraluce e quindi in una stradina sterrata nei pressi di un rimessaggio per le barche in via delle Orcadi, a pochi passi dalla foce del Tevere.
Qui forse all’ennesimo rifiuto di proseguire quella relazione malata che si scatena la violenza. O con lui o morta. Armato di un bastone, recuperato probabilmente in terra, l’ufficiale inizia il brutale pestaggio. Colpi e pugni rivolti al viso e all’addome con furia. Quindi convinto forse di aver portato a segno la sua vendetta Angela viene abbandona riversa in terra in un lago di sangue.
La donna però non è morta, ha lottato per la vita fino a richiamare con i suoi lamenti un passante che avrebbe immediatamente dato l’allarme al 118 e al 113.

Trasportata al G.B. Grassi la donna ha avuto la forza di denunciare il suo aggressore e consentire così agli agenti agli ordini del dott. Antonio Franco di presentarsi davanti alla porta di casa del 43enne dove stava cercando di studiare un alibi. Un tentativo che però si è infranto davanti alle schiaccianti prove contro di lui a partire dalle tracce di sangue trovate sugli abiti e sopravvissute nonostante il tentativo della moglie dell’uomo di rimuoverle e con esse cancellare anche la vergogna del tradimento. Per l’uomo sono quindi scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio mentre per la moglie potrebbe scattare la denuncia per favoreggiamento.

Quaranta giorni di riposo è la prognosi che i medici dell’ospedale Grassi hanno stilato per Angela a causa delle numerose lesioni riportate nel pestaggio.


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