17/10/2014 – Oltre un anno di indagini che hanno portato a stringere il cerchio e sgominare una banda di rumeni specializzata nei furti in villa a Casalpalocco, Axa, Infernetto e Fiumicino con un bottino valutato di oltre 200mila euro. A portare a termine l’operazione sono stati gli Agenti del Commissariato Lido, diretto dal dott. Antonio Franco, che ieri hanno stretto le manette ai polsi al capo dell’organizzazione che all’interno della pineta dell’Acqua Rossa aveva trovato rifugio.
L’ indagine ha avuto l’avvio a seguito di un ingente furto avvenuto nel novembre del 2013 presso l’abitazione di un facoltoso imprenditore romano, nel corso del quale gli autori, dopo aver rubato numerose armi, avevano sottratto anche le chiavi della sua Nissan parcheggiata all’esterno, dandosi alla fuga.
Tramite segnale di localizzazione satellitare, l’autovettura era stata poi rintracciata e fermata all’Axa dagli agenti del Commissariato, che avevano sorpreso alla guida un 46enne rumeno per il quale era scattato l’arresto. A fine in manette con lui anche uno dei complici del fermato che si trovava a bordo di un’altra autovettura, parcheggiata nelle vicinanze, che alla vista degli agenti era riuscito a dileguarsi a piedi.
All’interno di quest’ultima auto, risultata “pulita”, i poliziotti avevano scoperto oltre ad attrezzi per lo scasso anche una macchina fotografica con all’interno la fotografia della persona che si era data alla fuga.
Dalle indagini successive, gli agenti hanno ricostruito i movimenti dell’arrestato scoprendo che pochi giorni prima aveva frequentato il condominio presso cui era avvenuto il furto delle armi e dell’autovettura, avendo effettuato lavori di ristrutturazione.
Pertanto, dopo una serie di accertamenti mediante incroci dei tabulati telefonici, I poliziotti erano riusciti a risalire all’individuazione del complice un 37enne rumeno che nel frattempo era ritornato in Romania e che le successive indagini avevano accertato essere anche il responsabile nel mese di marzo anche di un ingente furto ad un supermercato di Ostia, che gli aveva fruttato oltre 500 smartphone per un valore di oltre 50mila euro.
Nel prosieguo delle indagini, al fine di risalire dove fossero nascoste le armi, gli agenti, in possesso dell’utenza telefonica del latitante, hanno avviato una serie di intercettazioni telefoniche con l’ausilio anche di interpreti in lingua rumena.
L’attività posta in essere ha consentito di individuare una vera e propria rete criminale imperniata sul 37enne e che nel corso del tempo si era resa protagonista di furti in tutto il territorio capitolino. Dagli accertamenti è inoltre emersa fitta rete di contatti con altri connazionali che provvedevano al trasporto tra l’Italia e la Romania della refurtiva.
In particolare, è stato identificato un altro cittadino rumeno di 23 anni trovato in possesso di diversa refurtiva provento di altri colpi messi a segno con il “capo” e con due connazionali di 26 e 42 anni deferiti in stato di libertà e una donna sempre di nazionalità rumena, 43 anni, che interagiva con i complici da una località toscana.
Ulteriore attività investigativa ha permesso di accertare che il 37enne, appena rientrato in Italia nei primi giorni di ottobre, aveva già ripreso l’attività criminale saccheggiando alcune ville di Fiumicino ma riuscendo a rendersi irreperibile. Indagini serrate che ieri hanno permesso di inviduare il “capo” all’interno di una baracca all’interno della pineta dell’Acqua Rossa ed eseguire la misura cautelare della custodia in carcere. Nonostante ormai ogni possibilità di fuga fosse impedita l’uomo ha cercato fino alla fine di dar filo da torcere agli agenti ferendo uno dei poliziotti che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del Grassi per una frattura scomposta della mano e 30 giorni di prognosi.