In manette i commercialisti del clan Fasciani


Due persone sono finite in manette per riciclaggio nell’ambito dell’operazione “Nasty business”, condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma, al termine di una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. Si tratta di padre e figlio commercialisti e consulenti del clan Fasciani di Ostia. Oltre ai due arrestati anche 23 indagati per un totale di 69 capi di imputazione. I due commercialisti, che sono stati anche consulenti di alcune società riconducibili alla famiglia Fasciani di Ostia, che però, nel caso in questione, è totalmente estranea alla vicenda, proponevano ai loro clienti più fidati, tra cui alcune aziende operanti nel settore sanitario, di accantonare quote significative di utili, inserendo, in contabilità, fatture per operazioni inesistenti, emesse da società costituite ad hoc, le cosidette “cartiere”. Grazie a tale artifizio, i proventi derivanti dall’evasione fiscale venivano riciclati e, poi, reinvestiti su vari mercati anche grazie ad una ben strutturata organizzazione societaria. “Le indagini sono durate circa due anni – ha spiegato il procuratore aggiunto Nello Rossi, titolare dell’inchiesta – e siamo arrivati alla soluzione grazie a intercettazioni telefoniche e testimonianze”. Per i due commercialisti sono scattate quindi le misure cautelari ai domiciliari “per evitare il rischio di inquinamento probatorio – ha aggiunto Rossi – i reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, riciclaggio e appropriazione indebita oltre che reati fiscali di varia natura e dichirazioni fraudolente con fatture emesse per operazioni inesistenti e distruzioni di documenti contabili”. Oltre ai due arrestati, è stato disposto l’obbligo di firma dinanzi alla Polizia giudiziaria per altri 3 indagati ed il divieto di esercizio dell’attività per due imprenditori coinvolti. Tra i beni sequestrati spiccano 3 imbarcazioni di lusso, un elicottero, 16 tra auto e moto, oltre a 70 immobili, quote di 42 società e saldi attivi di oltre 200 conti correnti bancari. Il tutto per un totale di 55 milioni di euro.


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