PAROLA AL LETTORE – “Perché i cittadini, in particolare quelli dell’entroterra, non sono andati a votare alle ultime elezioni municipali. Riflessioni generali sulla qualità dell’offerta politica nel X Municipio”


8/11/2017 – Perché non si è andati a votare?
– Perché al grido di dolore per lo stato di degrado e abbandono in cui si vive nel X municipio, caratterizzato dalla mancanza di un ciclo razionale dei rifiuti, dall’assenza di manutenzione ordinaria di scuole, strade e verde pubblico, da gravi problemi di viabilità e mobilità, e da un diffuso dissesto idrogeologico, o non si è data risposta, o si è dichiarato che chi si lamentava era un disfattista, o si sono organizzati interventi spot che non sono stati poi convertiti in buone pratiche ordinarie e cambiamenti strutturali.
– Perché si è continuato a candidare gente collusa con la precedente amministrazione municipale sciolta per mafia, dimostrando una completa mancanza di sensibilità politica ed incapacità a saper interagire ed attingere dalla compagine attiva e disponibile della società civile, operando secondo un mero interesse egoistico atto a perpetuare posizioni acquisite di visibilità personale.
– Perché alcune delle sezioni locali di partito sembrano più dei club privati per pochi intimi, piuttosto che luoghi aperti e accoglienti per tutte le fasce d’età e sociali, in cui queste possono recarsi per discutere dei problemi che le attanagliano, di sviluppo possibile e di futuro, e dove far emergere e coltivare la nuova classe dirigenziale.
– Perché gridando “PRIMA GLI ITALIANI” e “AUTONOMIA PER IL X MUNICIPIO” non si offrono soluzioni reali ai problemi del territorio, ma si getta solo fumo negli occhi della gente, in quanto i servizi pubblici funzionanti ed il diritto ad una vita dignitosa sono il risultato di buone capacità amministrative e solide basi etiche, non di atteggiamenti intolleranti, di fanfaronaggine, di collusione con la delinquenza organizzata per assicurarsi il controllo sul territorio, o di asservimento ad un’imprenditoria lidense che si è dimostrata del tutto incapace di elaborare una visione di sviluppo unitario e sostenibile.
– Perché essere nuovo all’attivismo politico, e/o essere solidali con le fasce sociali più deboli, seppure di una certa valenza, non conferisce di per sé ed automaticamente né la conoscenza della vastità dei problemi che investono tutto il X Municipio (Ostia più l’entroterra), n’è tantomeno la capacità di governare l’apparato amministrativo-burocratico municipale in modo da fornire a questi problemi soluzioni concrete, durature, etiche e democratiche. Lavorare per un futuro migliore, ovvero come conquistare credibilità politica.
Per essere un candidato degno di considerazione, bisogna essere presenti sul territorio, nei diversi quartieri e zone che fanno parte del X municipio, da Casal Bernocchi ad Ostia Nuova, dall’Infernetto a Bagnoletto, tutto l’anno e non solo nel periodo elettorale. Ci si deve confrontare periodicamente con comitati, associazioni, singoli cittadini che si fanno carico di far emergere specifiche criticità, in modo da esserne prontamente informati, saperne valutare gravità e priorità e soprattutto, essere in grado di studiare percorsi risolutivi. Non è tanto l’attività di denuncia che i cittadini vogliono dai politici locali, quanto la capacità d’ascolto e di sapersi attivare concretamente per fornire risposte e soluzioni. Il candidato ideale quindi, oltre a possedere un livello d’istruzione e preparazione che gli consente di esprimersi con padronanza in pubblico e di elaborare agevolmente documenti scritti intellegibili quali comunicati stampa, documenti programmatici, delibere, articoli etc., cosa non così scontata come sembra, deve anche essere a conoscenza della macchina amministrativa, dei ruoli e competenze dei diversi uffici tecnici ed enti locali, degli iter burocratici e di relazione con il comune e la regione, di come accedere a forme di finanziamento pubblico e privato, a livello locale, nazionale, europeo. Il X Municipio conta più di 230 mila abitanti, è quindi difficile credere che non si sarebbe potuto fare di meglio in quanto a qualità dell’offerta politica e dei candidati. Quello che evidentemente manca nelle forze politiche è la capacità, o magari proprio la reale intenzione, di attuare un cambiamento che non sia illusorio ed effimero ma sostanziale, che solo gente preparata può assicurare. Serve il coinvolgimento, un ruolo attivo di urbanisti, architetti, ingegneri, avvocati, sociologi, umanisti, economisti, storici, archeologi, e arte, serve tanta arte.
In sintesi: perseverando con la superficialità e mediocrità, con la mancanza di legalità e di stato di diritto non si va da nessuna parte, non c’è futuro, solo imbarbarimento. E, prima o poi, si capirà che i cittadini non vogliono più essere complici dello sfacelo causato da un sistema che, pur non funzionando, trova sempre il modo di perpetuarsi.

Paola Veronese
Cittadina residente nell’entroterra del X Municipio


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