15/2/2025 – Il Comitato pendolari di Ostia non ci sta. E questa mattina con un’assemblea popolare che si è tenuta a Dragona lo hanno ribadito.
La questione dell’apertura della stazione di Acilia Sud tiene banco a seguito del sopralluogo sul posto effettuato venerdì dall’assessore regionale alla Mobilità Fabrizio Ghera certo che, da qui all’estate, previo collaudi, ci sarà l’inaugurazione: “Tra qualche mese la stazione aprirà dopo un percorso durato anni – ha dichiarato Ghera – si stanno rifinendo gli impianti e l’Ansfisa – agenzia addetta al rilascio dell’autorizzazione finale dell’apertura (ndr) sta completando l’iter previsto. Continueremo a dare impulso affinché si possa proseguire quell’opera di ammodernamento della Roma-Lido che stiamo portando avanti per garantire il diritto alla mobilità ai tanti cittadini che fruiscono di questa linea”.
“L’iniziativa di oggi – afferma l’architetto Franco Pirone tra i promotori del Comitato pendolari – vuole essere una risposta a quanto asserito dalla Regione. Un presidio per ribadire la nostra rabbia su una questione che si trascina da anni in merito alla lunga sequenza di date con le quali di volta in volta è stata annunciata l’apertura della stazione. Negano l’evidenza. È sotto gli occhi di tutti che lo stato dei lavori non è al termine. E inoltre c’è la questione del Ponte di Dragona ancora in alto mare. In proposito abbiamo evidenziato alla Regione che si tratta di una infrastruttura utile a prescindere dalla stazione di Acilia Sud perché deve essere fruibile sempre. E poi i parcheggi?”.
E di anni ne sono passati da quando nel lontano 1992 fu elaborato il progetto di ammodernamento della Roma-Lido. Un progetto che prevedeva la costruzione delle stazioni di Acilia Sud e di Torrino. Nel frattempo il territorio del decimo Municipio si è trasformato. Sono nati nuovi quartieri, la popolazione è cresciuta a dismisura e, buona parte di questa usufruisce della centenaria ferrovia che unisce il centro di Roma ad Ostia. Nel tempo, c’è chi ha elaborato nuovi progetti dei quali il nostro giornale online ha dato conto recentemente. Uno su tutti quello di Metrovia (il team di esperti di Paolo Arsena e Corrado Cotignano) progetto che riguarda una eventuale futura linea di metropolitana di superficie denominata M9 e M9 Express. Il dibattito è aperto e dopo il secco no pronunciato dalla Regione Lazio per voce dell’assessore alla Mobilità Fabrizio Ghera, la parola passa al Comitato dei pendolari che da anni monitora l’andamento della Metromare.
“Non mi sembra una buona idea – dice convinto Franco Pirone. In fondo si tratterebbe di risparmiare soltanto 5 minuti con l’aggravante di dover costruire nuove stazioni a scapito di nuovi investimenti economici e ulteriori lavori sulla linea, alcuni dei quali peraltro non ancora ultimati. Il problema principale è che negli anni non è stato tenuto conto del cambiamento del nostro territorio dove sono nati nuovi insediamenti urbani che hanno portato anche ad un notevole incremento della popolazione. Una situazione che non ha visto un riscontro sul fronte del trasporto pubblico ed in particolare proprio sulla Roma-Lido, una ferrovia nata 100 anni fa per un ambito configurato diversamente da come è adesso”.
Quali alternative e quali prospettive possono migliorare la situazione?
“Come Comitato lavoriamo a stretto contatto con la Regione. Riteniamo intanto che un passo in avanti si sta facendo con la ristrutturazione della linea aerea e con la costruzione delle nuove stazioni che serviranno alcuni nuovi quartieri. L’auspicio è che con un migliore e capillare servizio ferroviario, con la costruzione dei parcheggi a ridosso degli scali, i pendolari si convincano a lasciare il mezzo privato liberando la via del Mare e la Cristoforo Colombo. Una valida alternativa della quale si parla da molto tempo è un asse sulla Colombo, una metro leggera, una metrotranvia che colleghi il Litorale all’Eur. Ed ancora, il ponte di Dragona risolverebbe numerosi problemi di viabilità del territorio”.
A proposito di mobilità.. E poi c’è il Ponte della Scafa…
Mi sembra un’idea ormai superata che 30 anni fa poteva essere considerata strategica. Oggi no. Il territorio lidense si sviluppa verso il mare ma negli ultimi decenni l’entroterra è cambiato con un incredibile e invasivo sviluppo edilizio. Basti pensare che stiamo parlando di una popolazione di 140mila abitanti a fronte dei 104mila di Ostia e di Ostia Antica. Ed inoltre, il nostro municipio ha dei limiti paesaggistici per così dire, obbligati, che non possono essere di fatto cambiati. Il progetto del Ponte della Scafa non è aggiornato e non tiene conto dell’altro progetto, quello del porto turistico di Fiumicino. Ed ancora, qualora si realizzi per poter accedere sarebbe necessario passare da Ostia Antica. Una follia”.