A Palazzo Barberini “Caravaggio 2025” il pittore della luce con tanti inediti


6/3/2025 – È forse l’artista più famoso al mondo. Il pittore della luce. Colui che ha rivoluzionato la pittura rendendola palpabile, vera, a tutto tondo.

A distanza di secoli è ancora possibile trovare qualcosa di nuovo in Caravaggio? Sì perché non è mai sufficientemente abbastanza guardare i suoi dipinti. Ogni volta è una emozione diversa, una esperienza umana ed anche questa volta è stato così.

L’occasione è la splendida mostra allestita alla Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini, annunciata in gennaio e da domani aperta al pubblico.

“Caravaggio 2025”, questo il titolo della rassegna che non a caso arriva nella Capitale nel corso dell’anno giubilare. Lui, Michelangelo Merisi che proprio grazie alla Chiesa ha avuto modo di dipingere capolavori immortali, molti dei quali sono visibili nella città eterna (Galleria Borghese, nelle chiese di Sant’Agostino, Santa Maria del Popolo, San Luigi dei Francesi). queste, per ovvi motivi non possono essere rimosse ed esposte. Altre, grazie ad alcuni generosi prestiti sono qui in una emozionante rassegna.

A catturare il cuore e lo sguardo, certamente, l’Ecce Homo (da notare il particolare del neo sul volto di uno dei protagonisti) recentemente riscoperto (2021) torna in Italia dopo quattro secoli ed oggi appartiene ad una collezione privata.

In mostra 25 opere anzi 26 se si prende in considerazione il Ritratto di Maffeo Barberini svelato al pubblico nei mesi scorsi.

Quattro le sezioni del percorso: Debutto romano (l’arrivo intorno al 1595) e i dipinti Mondadrutto e Bacchino malato (che dire del grappolo d’uva che tiene in una mano) per la prima volta esposte insieme e il Narciso.

Di rara bellezza il Ragazzo che sbuccia un frutto.

La seconda sezione: Ingagliardire gli oscuri offre tra gli altri Marta e Maria Maddalena, Giuditta che decapita Oloferne e Santa Caterina d’Alessandria scelta come immagine della mostra romana.

Il dramma sacro tra Roma e Napoli è la terza sezione dove spiccano La cattura di Cristo e il San Giovanni Battista.

È nota la spasmodica quasi maniaca ricerca del particolare in Caravaggio e ne La cattura di Cristo, la nostra attenzione si è soffermata sulle mani di Gesù intrecciate come a cercare forza e rassegnazione.

Tra le costanti di Caravaggio le onde che formano i drappi di velluto rosso scuro. La forma delle pieghe come nelle vesti delle figure immortalate dal genio Caravaggio.

Già, i particolari. I muscoli, i bicipiti, le pieghe degli arti, i fiori e come non soffermarsi sulle carte da gioco nel quadro “I bari”.

L’ultima sezione Finale di partita ci ricorda il Merisi disperato con Il martirio di Sant’Orsola.

Un anno intero dedicato a questo progetto d’Arte per una mostra faraonica che vede l’allestimento a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzagni e Thomas Clement Salomon. Un lavoro corale, con i prestiti i musei da tutto il mondo oltre a quelli delle collezioni private.

Un’occasione per fare il punto sull’opera caravaggesca, sul talento di questo artista che continua a stupire.

CARAVAGGIO 2025

PALAZZO BARBERINI

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025

Apertura da domenica a giovedì dalle 9 alle 20

Venerdì, sabato dalle 9 alle 22

Biglietti: intero 18 euro

Ridotto (18-25anni) 15 euro

Info: barberinicorsini.org


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