12/4/2022 – “Hostia. Pier Paolo Pasolini”. Un luogo, quello del martirio, legato purtroppo per sempre al nome dello scrittore, poeta, regista ma soprattutto intellettuale mai dimenticato. Un luogo, l’Idroscalo del Mare di Roma, che potrebbe definitamente cambiare identità riqualificando l’intera area a ridosso del Porto turistico.
Tutto, grazie ad un progetto ideato da un artista, Nicola Verlato (pittore, scultore, architetto, musicista e videomaker) che questa mattina, nello splendido scenario delle Terme di Diocleziano, ha presentato alla stampa opere ed elaborato, in occasione del centenario della nascita di Pasolini.
Presentato questa mattina alle Terme di Diocleziano il progetto per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini
Un progetto ambizioso sicuramente. Del quale per il momento esistono modellini e video oltre a splendide opere che ripercorrono la vita ed in particolare la morte di Pasolini.
Ed eccolo il progetto: un complesso monumentale del quale fanno parte un cenotafio o mausoleo, un teatro ed un cinema.
Cuore pulsante del progetto è il mausoleo dove le opere esposte in questo periodo alle Terme di Diocleziano (fino al 12 giugno) dovrebbero trovar posto definitivamente.
Condizionale d’obbligo in quanto, come ci ha dichiarato l’assessore capitolino alla cultura Miguel Gotor “… dobbiamo incontrarci e mettere sul tavolo tutte le problematiche di un progetto così ambizioso”. Insomma, Gotor dichiara che il percorso deve iniziare per giungere alla sua conclusione. Ma la sua presenza è già un avvio.
L’area dunque è stata individuata ed è quella del Parco letterario dove è posta una stele di Mario Rosati a ricordo dell’assassinio di Pier Paolo Pasolini.
La realizzazione dell’opera, come detto, riqualificherebbe la zona dove peraltro svetta Tor San Michele, ideata da Michelangelo e completata da Giovanni Lippi a seguito della sua morte.
Area da sempre degradata nonostante splendide realtà presenti quali appunto il Parco Letterario e la sede della Lipu con i suoi tesori di flora e fauna.
Nicola Verlato (autore peraltro di un murale all’interno dell’Istituto comprensivo Guttuso di Ostia) pensa anche ad un Festival annuale legato a Pasolini e ad altre manifestazioni culturali.
Particolarmente prestigiosa, questa mattina, la presenza di Vittorio Sgarbi che, nel corso del suo intervento, ha ricordato come le opere di Verlato siano volutamente “caravaggesche”.
Come la vita tormentata dell’intellettuale bolognese e la morte tragica, siano così simili a quelle del grande pittore della luce e della realtà nella pittura.
LE OPERE
Verlato ha dipinto il primo quadro nel 2014. “Hostia”, una grande tela modello per il murale realizzato a Tor Pignattara.
Pasolini precipita in uno spazio sotterraneo dominato dall’inversione del tempo. Dove gli inferi sono nella parte superiore e il poeta torna del grembo materno. Alla rinascita. E poi ancora la grande tela che raffigura l’assassinio le cui modalità sono ancora avvolte nel mistero. La deposizione (alla quale assiste Anna Magnani Mamma Roma) tela che Sgarbi affianca al capolavoro di Caravaggio “La sepoltura di Santa Lucia”. Corpi martoriati, umiliati ma restituiti alla luce.
A completamento dell’esposizione, i busti di quanti hanno fatto parte del mondo pasoliniano: Maria Callas, Franco Citti, Petrarca… E 12 foto che ritraggono Pasolini in alcuni momenti della sua vita.
(Emanuela Sirchia)