DIARIO DI BORDO – Nelle sabbie mobili lidensi l’Osservatorio alla Legalità del X Municipio. E le gang devastano il parcheggio

26/09/2024 – “Rischia di trasformarsi in una grande bolla di sapone” l’osservatorio alla legalità del X Municipio di Roma. A riferirlo, allarmato, Mauro Delicato, ormai voce direttamente informata del nostro Territorio.

E’ andato deserto “il bando” istituzionale per la partecipazione; ci si interroga se per questa ‘chiamata alle armi’ ci sia stata la giusta informazione.

Il dispositivo avrebbe dovuto monitorare la cittadina lidense municipale anche come prevenzione e azione verso il disagio minorile. In essa si sarebbe costituita una rete inter istituzionale (magistratura, politica, forza pubblica, scuola, associazioni etc.)

Intanto le gang giovanili devastano la zona dei parcheggi proprio tra luna park e palazzo del governatorato: quale più inquietante metafora del caso.

Per dovere di cronaca però va detto che in effetti l’osservatorio, o forse sarebbe da dire meglio “le realtà costituenti”, si sarebbero incontrate almeno una volta, nel periodo successivo alla notizia mediatica  del ‘lancio’, ma non c’è traccia a verbale, né comunicazione ufficiale, del contenuto della riunione.

Sulla questione ‘osservatorio’ si è pronunciata anche la consigliera prof.ssa Mirella Arcamone.

Dal municipio si comunica tuttavia che settembre potrebbe essere il mese in cui rilanciare l’osservatorio e questa volta sembrerebbe senza bando; in effetti una comunicazione ufficiale, magari della e dalla Presidenza del Municipio direttamente, verso tutte le realtà istituzionali e quelle del terzo settore sopra citate, sarebbe decisamente più opportuna.

E’ certo poi che una campagna informativa più efficace, magari utilizzando i bandoni pubblici locali, è certamente da consigliare.

Ma perché all’importanza di questi strumenti pubblici e alla conseguente passione con i quali certi politici li propongono poi non segue il congruo risultato?

Diciamocelo chiaramente: chi non vuole le reti inter istituzionali vuole gestire direttamente i propri contatti personali e in questo processo s’insinua il tarlo del clientelismo. Chi poi lancia mediaticamente questi dispositivi e con  il  favore delle tenebre disfà la tela o la lascia all’incuria oltre al danno fa anche la beffa.

Si perché, come fu per il bando per l’istituzione dell’ufficio del dialogo tra i popoli, il cosiddetto ufficio della pace, una cosa è la volontà delle realtà in essere promotrici un’altra poi quello che accade nella politica e nei tecnicismi locali. Cosicché il lancio di alcune progettualità strutturali dura quanto uno spot, elettorale o consensuale che sia, un pò come quando alcuni inaugurano più volte la stessa opera ad ogni posa di questa o quella pietra.

Vale a dire: mi serve l’attenzione? Inauguro l’opera (per l’ennesima volta) o lancio l’osservatorio per questo o quello. Poi per realizzarlo è un altro discorso. Ma a questo, in fondo, serve il monitoraggio dei cittadini nei processi politico istituzionali, a ricordare e ricordarci chi ha detto cosa e cosa ha fatto chi ,nel seguito e a tenerne memoria.

Sdt

 


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