Municipio X, Fosse Ardeatine, domenica l’omaggio alle vittime del territorio


21/3/2019 – In occasione del 75° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, l’Amministrazione del Municipio X, come ogni anno, ricorda la rappresaglia del 24 marzo 1944. La Presidente Giuliana Di Pillo deporrà due corone d’alloro presso altrettante targhe che ricordano le vittime del territorio.

Ricordare le 355 vittime dell’Eccidio, commemorando quelle di questo quartiere – afferma la Presidente del Municipio X, Giuliana Di Pillo – vuol dire ribadire il concetto di pace e non violenza, di rispetto per la vita altrui, senza barriere politiche o di etnia. Un messaggio che deve giungere forte e chiaro ai giovani e allo stesso tempo a quanti ricordano perché contemporanei di quegli anni”.

Di seguito si riporta il calendario delle Cerimonie:

ore 10,00 Targa Commemorativa situata in P.za della Stazione Vecchia, 26 Ostia, dedicata ai:

  • Tenente dei Carabinieri Romeo Rodriguez PereiraTrucidato nelle Fosse Ardeatine il 24.03.1944;
    • Medaglia d’Oro al Valore Militare
  • Carabiniere Fabiani Arcangelo
    • Trucidato a Topolo il 19.11.1943;
  • Partigiano Tessieri Walter
  • Fucilato a Buto di Varese il 06.08.1944;

 ore 10,45     Targa Commemorativa situata in Piazza Capelvenere Acilia, dedicata a:

  • Lido Duranti

Medaglia d’Argento al Valore Militare nel 1974.

Fucilato nelle Fosse Ardeatine il 24.03.1944.

BIOGRAFIE

ROMEO RODRIGUEZ PEREIRA – Ex-allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, nel 1938 entrò all’Accademia militare di fanteria e cavalleria di Modena, dalla quale uscì nel 1940 con il grado di sottotenente dei carabinieri.

Nel 1941 fu nominato comandante e nel 1942 assunse il comando della Tenenza di Roma-Ostia e poi a quella di Roma-Appia. L’8 settembre del 1943 si oppose all’ingresso dei tedeschi nella capitale, catturando alcuni prigionieri. Il 7 ottobre fu arrestato dai tedeschi e per essere deportato in Germania ma durante il viaggio, a Pordenone, riuscì a fuggire. Rientrato a Roma, con un gruppo di carabinieri si avvicinò ad una formazione partigiana. Il 10 dicembre fu catturato dai tedeschi, durante una riunione clandestina e portato nel carcere di via Tasso e poi a Regina Coeli e più volte torturato.

LIDO DURANTI – Nato a Orentano, in provincia di Pisa, emigrato a Roma con la famiglia, Lido Duranti presta servizio militare in Libia. Nella Capitale, con un congedo provvisorio, trova un’occupazione alla Pirelli. Negli stessi giorni in cui gli Alleati bombardano Montecassino, a metà febbraio ’44, Lido viene tradito da una donna che, all’uscita della fabbrica, lo consegna alle SS.

Duranti, che aveva aderito a formazioni partigiane clandestine, ha in tasca una lista di 40 compagni che riesce a mangiare prima di essere tratto in arresto. La sua detenzione durerà poco più di un mese: prima a Regina Coeli e poi nella terribile struttura di torture di via Tasso, dove fino all’ultimo si rifiuta di collaborare, nonostante le pesanti torture. L’ultima volta che il padre lo vede, gli erano stati strappati denti e unghie ed era una maschera di sangue. Lido si rifiuta di parlare nonostante lo stesso padre lo implori, scrivendo la sua condanna a morte, che si consuma nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine.


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