DIARIO DI BORDO – Padre Bartolomucci ha benedetto il monumento commemorativo di tutte le guerre: cresca la cultura della pace

Ostia, benedizione del monumento commemorativo di tutte le guerre nei pressi del palazzo del governatorato sede del X Municipio di Roma

06/11/2024 – Don Leonardo Bartolomucci, presidente della commissione cultura della prefettura di Ostia-diocesi di Roma, ha benedetto il monumento commemorativo di tutte le guerre.

Alla presenza del governatore del municipio, della rappresentanza dei corpi dell’Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Marina, della Polizia Locale, la Banda della Polizia locale e di alcune scolaresche il momento ha rivestito un’importanza particolare in questo tempo tribolato da tensioni globali, conflitti e profondi cambiamenti geopolitici.

—“La guerra è sempre una sconfitta – ha esordito Padre Leonardo menzionando direttamente l’appello di Papa Francesco, con il quale la cittadina ostiense ha un particolare legame – oggi tutti gli stati di tutti i continenti stanno perdendo e massacrando i propri figli, per quali futili motivi solo Dio lo sa.”—

“Tutti gli Stati” ha dichiarato il sacerdote di Ostia, non solo, quindi, quelli che i media o la cronaca internazionale ci propongono; rivolgendosi alle istituzioni e alla cittadinanza convenuta ha quindi messo il luce qualcosa che va oltre al conflitto armato o politico:

—“C’è in atto un’opera del Maligno che diffonde cultura di morte.”—

In qualità di presidente della commissione cultura delle chiese di Ostia ha poi sottolineato come oltre all’escalation militare vi sia sottostante una pericolosa cultura della morte, con i suoi messaggi conflittuali, distruttivi, egoistici che isolano le persone, schiacciano il più debole, separano la società, creano compartimenti stagni ed elité, dividono le realtà per fini di mercato, escludono piuttosto che includere.

—“Nostro compito – conclude il pastore – è di far crescere una cultura della vita e della speranza.”—

Mandato della società civile, sia a livello istituzionale politico, sia per quello culturale e sociale, è creare ‘ponti’ tra realtà, reti si comunicazione e solidarietà; in quest’ottica ha pieno senso anche la strutturazione delle chiese locali per commissioni (la chiesa di Ostia è organizzata in carità-volontariato, giovani, cultura) che generano un’attività interparrocchiale e interterritoriale.

Anche la chiesa, come organizzazione nel mondo, purtroppo non è immune da realtà che speculano per fini economici e di potere facendo solo i propri interessi pur portando riferimenti cristiani.

Anche in questo senso è utile da sottolineare l’importanza di un sempre maggior raccordo con le organizzazioni istituzionali e politiche per portare la cultura cristiana e i suoi valori, che sono al servizio di tutti, “trasversalmente”,all’interno del tessuto laico metropolitano spesso lacerato da rivalità e confronti non edificanti.

In questo modo la battaglia per la pace all’interno degli esseri umani, quindi nella società, può essere combattuta affinché non vi siano ‘caduti nelle guerre silenziose e nascoste’ che le persone vivono ogni giorno.

Sdt


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