23/09/2024 – Il Pastore e apostolo Mario Basile, della chiesa IPL, il Centro Arca, in via Val Lagarina 77, sul litorale romano, ha voluto riflettere, alla luce delle Sacre Scritture, sul tema del rapporto con gli anziani. In questa lettera ci invita a seguire questi prezioni insegnamenti per vivere bene e avere una vita dello Spirito sana e felice.
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<Come figli di Dio siamo consapevoli che la fede ci esorta ad essere sempre rispettosi e
avere profonda stima quando parliamo con il nostro prossimo; essere cristiani significa assumersi una grande responsabilità perché come dice la Bibbia, quindi il Signore stesso, siamo i testimoni del Dio altissimo.
Come bisogna allora relazionarsi con persone, con genitori avanti nell’età, con coloro che in molte occasioni della nostra vita a volte ci dicono cose per noi poco comprensibili e ne portiamo il peso?
Voglio darvi alcuni importanti suggerimenti biblici.
In Esodo 20,12 è interessante come Dio si preoccupa dell’onore e del rispetto.
“Onora tuo padre e tua madre affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, tuo Dio, ti dà ”.
La chiave è proprio l’onore e il rispetto, una relazione sottomessa e ubbidiente perché l’onore è come un seme: beate sono quelle persone che quando parlano si sente il seme del rispetto.
E aggiunge: “affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore tuo Dio ti dà.”
La vita è il dono che Dio ha posto in noi quando siamo stati tessuti nel grembo di nostra madre. Lì siamo stati perfezionati per essere persone che abbiano la
consapevolezza di valutare sempre con molta attenzione le parole che diciamo.
L’onore allunga la vita, fa vivere più serenamentee con più pace e tranquillità perché è un seme che seminiamo e altri raccolgono e devono far crescere.
Esaminiamo ora Proverbi 6,20-23: ”Figlio mio osserva i precetti di tuo padre e non trascurare l’insegnamento di tua madre”.
L’insegnamento del papà e della mamma custodisce in sé quei precetti, consigli, tesori che l’esperienza di una persona avanti nell’età ci regala e che acquisiamo da lei quando invece da soli potremmo scoprirli solo dopo tantissimi anni.
Il testo dice “Figlio mio“, quindi si sta rivolgendo a dei giovani, persone non troppo avanti con l’età e aggiunge al verso 21:
“Questi consigli, che tu hai, tienili sempre legati al tuo cuore, attaccati al tuo collo,”: perché sul collo abbiamo la testa con cui ragioniamo, vediamo, ascoltiamo.
Legati nel cuore, perché devono essere custoditi con gratitudine e amore profondo. Occorre usare tutta la conoscenza, l’intelligenza, l’abilità per custodirli nel cuore per trasmetterli poi conditi con tanto amore e tanta grazia.
Versetto 23 : “Il precetto infatti è una lampada, quindi l’insegnamento è una
luce e le correzioni e la disciplina sono la via della vita”.
Quando ci relazioniamo con una persona avanti con l’età dobbiamo sempre comprendere che attraverso gli anni, l’esperienza, i dolori e le gioie della vita e il fatto che hanno vissuto prima di noi certe situazioni della vita può illuminarci e darci insegnamenti che dobbiamo custodire nel nostro cuore.
Quindi che Dio ci illumini veramente e che possiamo con la sua grazia essere promotori di un rispetto profondo perché questa è la sua volontà.
Gesù stesso ci ammaestra in modo straordinario quando parlando alle folle dice:
Ama il prossimo come te stesso: l’amore che vuoi lo devi dare, se vuoi che gli altri non ti facciano del male, non lo fare neanche tu.
Questo dona serenità e la serenità è importante e profonda.
Essere cristiani significa essere luce. Come dice Prov. 6,23 “Il precetto è una lampada e l’insegnamento èuna luce e le correzioni e la disciplina sono la via della vita.”
Dio ci dia la grazia di essere persone sapienti, onorevoli e di poter fare di tutto per aiutare chi di noi ha perso questo modo di rapportarsi, condividere e sapere ascoltare.
La lettera di Giacomo esorta chi non ha sapienza o l’ha persa o è stato travolto in qualche situazione, di chiederla a Dio perché Dio la dona abbondantemente.
Che Dio vi illumini perché vivere una vita serena con il prossimo è veramente una grande e bella cosa e dona serenità profonda nel cuore.
Per ultimo esaminiamo Efesini 6, 1-4:
“Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori perché ciò è giusto” e ripete “onora tuo padre e tua madre e questo è il primo comandamento con promessa: “affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra” e aggiunge “e voi Padri non irritate i vostri figli ma allevateli nella disciplina e nell’istruzione del Signore”.
Allevare perciò significa mettere in relazione, istruire significa passare quell’esperienza
che noi abbiamo agli altri.
Da parte mia, servo del Signore dell’Iddio altissimo, apostolo del Signore do a tutti un abbraccio, Dio vi benedica grandemente.>
Sdt