DIARIO DI BORDO – Consulte, denuncia del consigliere Ieva: “già a due anni e mezzo di mandato: doveroso allarmarsi”


27/03/2024 – X Municipio, il Consigliere Ieva denuncia senza mezzi termini: per i cittadini del Territorio ora “è doveroso allarmarsi”.

Si perché “il metodo” (a prescindere dal merito del X) della mancata strutturazione della partecipazione cittadina – vedi consulte municipali etc. –  agevola le derive clientelari e la minaccia delle ingerenze di lobby, di potentati esterni piuttosto che le dinamiche legate alla malavita.

Assistiamo a dichiarazioni inneggianti alla lotta contro la mafia, addirittura all’arrivo del Presidente della Repubblica oggi (e il suo endorsemet verso alcune – delle decine – di realtà socio pedagogiche (tra l’altro nell’ambito del privato-sociale) -, del Papa nel 2018, alle carovane anti mafia, alle giornate di sensibilizzazione e ai progetti scolastici con illustri conferenzieri, inaugurazioni di università e kermesse sportive, ma contemporaneamente non si attivano i dispositivi istituzionali che permetterebbero la trasparenza del dialogo cittadino.

Insomma: con quali passaggi democratici si assegnano progetti vari e finanziamenti ad associazioni o a comitati o a realtà locali? Per non parlare poi delle filiere tra scuole pubbliche e questa o quella realtà nel nome della sovrana autonomia progettuale… Ma a essere sovrano non era il popolo?

Questa ambiguità stride sempre di più e fa esprimere ai ‘mal pensanti’ l’ipotesi se veramente si voglia una società ‘democratica’, secondo la logica rappresentativa (non populistica) oppure se si voglia gestire Ostia e il suo Territorio dall’alto con lo spauracchio della mafia per giustificare i vari interventi esterni e quindi anti-democratici.

Ma il quadro che descrive il Consigliere Ieva entra nel merito della questione particolarmente in riferimento ai comitati di quartiere (e adiacenti associazioni varie) che descrivono uno strumento di partecipazione importantissimo che – nel  metodo – rischia di diventare, se non attenzionato istituzionalmente, una coltura, un vivaio di raccolta-voti fino al tarlo del voto di scambio che porta direttamente a risvolti penali fino al commissariamento istituzionale di un’amministrazione:

“La delibera n.2, con cui si istituisce la Consulta dei Comitati di Quartiere, è stata approvata dal Consiglio municipale il 18 gennaio 2024 e prevede che l’avviso pubblico relativo all’istituzione della Consulta sia pubblicato entro 30 giorni dall’approvazione della medesima deliberazione. Ma a più di due mesi di distanza, ancora l’avviso non si scorge.

C’è senza dubbio un ritardo, questa l’ipotesi sostenuta dagli Uffici auditi nella Commissione Regolamenti, Bilancio e Urbanistica di oggi. Si tratterebbe di un ritardo causato da un carico di lavoro tale, da chiedere ancora tempo per la lavorazione della determinazione dirigenziale di approvazione dell’avviso pubblico.
La Commissione è stata convocata proprio per fare luce sulle cause di un probabile ritardo ma, dopo aver fornito tutto il supporto possibile agevolando in tal modo anche gli Uffici preposti, mi sarei aspettato una risposta diversa.
Di certo, pur comprendendo le ragioni del Personale amministrativo, ritengo ingiustificabile il tempo trascorso per dare la possibilità ai Comitati di quartiere di presentare domanda di partecipazione alla Consulta e così avviare i lavori.
Senza contare che anche le altre Consulte tematiche dovranno seguire lo stesso iter procedurale di istituzione come per i Comitati di Quartiere. Se i tempi sono questi, rimango alquanto perplesso sull’andamento dell’Amministrazione tutta: soprattutto perché questi procedimenti di ‘istituzione’ non richiedono alcun impegno di spesa.
Di conseguenza nella Commissione di oggi ho sollecitato la maggioranza e la presidente del Consiglio a proporre il prima possibile le nomenclature delle altre consulte tematiche, considerando che ci sono altri step successivi all’approvazione della deliberazione di istituzione.
Ma se il cronoprogramma sarà come quello per la consulta dei comitati di quartiere, cioè un tempo da lumaca, allora è doveroso allarmarsi. E siamo già a due anni e mezzo di mandato.
Video commissione 26.03.2024 👇

Il tema della partecipazione democratica rappresentativa nel Municipio X dovrebbe dunque essere messo in cima agli ordini del giorno proprio perché a quanto si dice ‘siamo a rischio infiltrazioni mafiose’. Anche la chiesa, come grande realtà associativa cittadina (10 chiese non considerando i centri di culto, decine e decine!) non è immune da questo problema: non si può passare in cavalleria la dinamica di certe ‘assegnazioni dirette’ da parte dell’amministrazione municipali senza considerare le commissioni della prefettura XXVI-diocesi di Roma che hanno ormai i loro chiari e precisi referenti con i quali dialogare.

Insomma, ci si aspetta una risposta a questa che è ormai una ‘denuncia’ da parte di un consigliere del municipio trasparente e chiara. I cittadini si domandano come e cosa si farà da chi è in maggioranza ma anche si chiederanno spiegazioni per un certo ‘silenzio’ da parte di chi si dovrebbe a loro opporre. E infine forse penseranno se questa carenza del X Municipio è conosciuta dal Presidente Mattarella: possibile che la più alta carica dello stato venga di fatto ad avallare questi rapporti privilegiati con enti e realtà?

E Roma? E il Presidente Rocca? Non controllano?

Sdt

 


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