Tutto il mondo “impossibile” di Escher da domani in mostra a Palazzo Bonaparte


30/10/2023 – “Se una persona usa la grafica come mezzo espressivo fin dalla giovinezza; se per molti anni crea immagini impiegando invariabilmente strumenti come matrici di legno, lastre di rame e pietre litografiche, oltre al torchio, all’inchiostro e a ogni tipo di carta per la stampa, alla fine questa tecnica diventa la sua seconda natura”. Così Maurits Cornelis Escher raccontava di sé e della sua arte. Ed è all’artista olandese nato a Leeuwarden (Paesi Bassi) il 17 giugno 1898, che è dedicata quella che si può definire una mostra epocale per qualità di esposizione e per presenza di opere tra le quali alcune mai viste prima. Ad ospitare la rassegna che apre al pubblico domani e che sarà visitabile fino al 1 aprile del prossimo anno è Palazzo Bonaparte. Un luogo ormai simbolo di grandi eventi grazie alla collaborazione tra Assicurazioni Generali Italia (proprietaria della sede) e Arthemisia caposaldo in campo di eventi dedicati all’arte. Una mostra “esagerata” come è stata definita questa mattina nel corso della Conferenza stampa di presentazione. Sì esagerata con le 300 opere esposte in 23 sale suddivise in otto sezioni e con una serie di accorgimenti interattivi che entusiasmeranno il pubblico. Un esempio? La possibilità di farsi un selfie “entrando” dentro la celebre “mano con sfera riflettente”. Di Escher si è parlato come di un artista appassionato di matematica, geometria, scienza, design, grafica e, aggiungiamo, a nostro parere anche di psicologia (notiamo solo noi una somiglianza con Freud?).

La mostra celebra anche un importante anniversario: i 100 anni trascorsi dal suo arrivo a Roma. Aveva 25 anni Escher quando, nel 1923 si trasferì nella Città Eterna come dimostrano le foto presenti a Palazzo Bonaparte. “La sera – scriverà nei suoi appunti – disegnavo la meravigliosa, bellissima architettura di Roma di Notte, che mi piaceva di più di quella luce del giorno. Le passeggiate notturne sono il più meraviglioso ricordo che ho di Roma”. E in proposito ecco i 12 notturni romani riconoscibilissimi. Tra gli scatti anche quello che lo immortala probabilmente sulla spiaggia di Ostia accanto alla moglie.  Una presenza romana durata 12 anni e ci piace pensare abbia ispirato alcuni suoi capolavori. Una ricerca spasmodica dell’incastro di scale, presenze, ambienti, tutto immortalato con litografie, incisioni. Costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito tra piano e spazio. Geometrie che si confondono. Abbiamo sempre pensato a Escher come ad un artista che ha dimostrato quanto l’apparenza inganni. Quanto la ricerca del vero sia sempre in contraddizione. E a quanti si chiedono come sia possibile appassionarsi ad un’arte così apparentemente fredda se paragonata all’Impressionismo o ai capolavori di Caravaggio, rispondiamo di sì. È possibile.                                          Un’altra chicca di questo eccezionale allestimento è data dalla ricostruzione del suo studio. Con oggetti personali e strumenti di lavoro compreso il suo cavalletto portatile.                                                                                                                         E sarà un successo viste le 30mila prenotazioni giunte. In proposito, parte dell’incasso andrà al progetto “L’Arte della solidarietà” realizzato da Komen Italia (organizzazione basata sul volontariato, in prima linea nella lotta ai tumori del seno) partner della mostra.

LA MOSTRA

PALAZZO BONAPARTE (dal 31 ottobre al 1 aprile 2024) p.zitta Venezia, 5 (angolo via del Corso)

a cura di Federico Giudiceandrea e Mark Veldhuysen

Orario di apertura: dal lunedì al giovedì 9.00 – 19.30

venerdì, sabato e domenica 9.00 – 21.00 la biglietteria chiude un’ora prima

Info e prenotazioni: 068715111


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