09/08/2023 – Oggi ne abbiamo quasi la certezza; possiamo a buon titolo trovare la strada che ci porta a conoscere quale fu la Chiesa frequentata da Santa Monica e Sant’Agostino, il sito archeologico dell’antica Basilica Santissimi Pietro, Paolo e Giovanni.
Il 10 e l’11 Agosto (alle 17 e alle 18.30) avremo la possibilità di trovarla; le visite, spiegano gli organizzatori dell‘ Associazione Visit Ostia Antica APS, sono a numero chiuso e prevedono una partecipazione massima di 20 persone. I turni saranno due, alle 17 in bicicletta e alle 18.30 a piedi. La prenotazione, per questi eventi di FerragOstia Antica, va effettuata mandando una mail all’indirizzoferragostia.visite@gmail.com
Anche il luogo esatto dell’appuntamento potrà essere fornito via email.
L’Associazione Visit Ostia Antica APS, all’interno della rassegna FerragOstia (Estate Romana) – ideato da Ass.cult.Affabulazione – ci porterà lungo Via Pianabella, nella campagna lidense, a poche decine di metri dalla Via del Mare, a 2 o 3 km, in linea d’aria, o da Viale dei Promontori e da Via delle Baleniere.
A rendere possibile questo vero e proprio viaggio nel tempo è anche l’Allegra Banderuola e una solida collaborazione con SIAE. Sarà infatti utilizzato il linguaggio della rappresentazione teatrale itinerante che sarà arricchito da letture animate dedicate al tema “Martiri antichi e moderni: Ostia attraverso i millenni”; questo per meglio entrare nell’atmosfera di quella società antica che ci precedette proprio sui luoghi dove oggi viviamo.
Ci allontaneremo di qualche chilometro dall’Antica Ostia del parco archeologico; si perché la prima Chiesa pubblica della storia di Ostia non fu, come quasi tutti possano pensare dentro i cosiddetti ‘scavi’ o la Cattedrale di Sant’Aurea, sede poi del Vescovo ostiense, Cardinale decano, colui che colloca il pallio papale ai nuovi pontefici; no, esisteva prima di questa la Chiesa dove, con ogni probabilità, pregavano i primi cristiani, e tra questi Santa Monica e Sant’Agostino.
A onor di cronaca, a poche centinaia da qui, il luogo del martirio di Sant’Aurea, sulla cappellina di Sant’Ercolano vera e propria roccia millenaria della cristianità di Ostia.
Infatti, solo “Nel 1976 – ci racconta Visit Ostia https://www.visitostia.tv/pianabella/– poco più a Sud della Necropoli Laurentina, nei pressi della via Ostiense, venne scoperta una Basilica Cristiana, databile probabilmente tra il IV e il V secolo. Alcuni studiosi la identificano nella basilica dedicata ai SS. Pietro, Paolo e Giovanni menzionata nel Liber Pontificalis.” Meno probabile la sua identificazione come San Lorenzo, poi – a quanto pare – collocata altrove.
In quel tempo infatti si voleva a Ostia e in Ostia valorizzare l’unità cristiana; per questo la basilica riuniva nel suo nome Pietro, Paolo e Giovanni, come principio di unità poiché già si temeva il pericolo della divisione, della frammentazione dei gruppi.
Ostia, per così dire, già regalava alla cristianità, a Roma, quel messaggio di fraternità e comunione che oggi recupera con la sua missione e vocazione dal dialogo religioso e all’ecumenismo.
“Tra i testi oggetto di interpretazione non mancheranno quelli riconducibili a Sant’Agostino che trascorse sei mesi nell’ex porto della cittadina di epoca romana, in seguito insabbiatosi, insieme alla madre Santa Monica, morta a Ostia Antica, mentre i due erano in attesa di imbarcarsi per l’Africa di cui il l’ecclesiasta era originario. Ulteriori riferimenti letterari consentiranno all’uditorio di acquisire informazioni relative alle opere di bonifica eseguite nel luogo a partire dagli inizi del secolo scorso.
I resti della basilica di Pianabella mettono a disposizione degli attori e di coloro che prenderanno parte agli spettacoli itineranti uno scenario di particolare suggestione. La struttura era inserita all’interno di una necropoli che si estendeva per circa 50 ettari nell’area situata tra la città antica, lo stagno ostiense, il canale dello stagno e il mare. Un vasto cimitero che venne utilizzato fino al IV secolo dopo Cristo.
Nel sito dedicato alle sepolture vennero alla luce reperti di pregiata fattura come un raffinato sarcofago risalente alla prima metà del II secolo d.C. sulle cui pareti sono rappresentate scene raffiguranti scene di centauromachia, vale a dire lotte tra esponenti di opposte fazioni ispirate a motivi iconografici ricorrenti nell’arte greca.
Nella necropoli era presente anche un colombario, un grande ambiente che ospitava al proprio interno nicchie ricavate nei muri dell’edificio di età imperiale”.
E allora non perdiamo questa occasione di calcare il terreno della nostra eredità culturale millenaria anche per meglio capire chi siamo e dove stiamo andando con il supporto della nostra storia.
Se da oggi sarà facile trovare la strada terrena di quello che fu un importantissimo luogo di culto caro a santa Monica e sant’Agostino, e ora nella memoria del tempo, voglia il Cielo che tanta più gente possa trovarne la strada celeste ricercando i loro aneddoti, la lettura dei testi, quali ad esempio le note Confessioni o la Città di Dio.
C’è infatti una chiesa di mattoni di cui poche pietre sono rimaste, ma vi è anche una chiesa spirituale che invece è possibile ricostruire recuperando la memoria e la fede di ciò che fu, di quella prima verace cristianità, e facendone patrimonio storico culturale; dal gusto della cultura (nel posto che si visita) si passi alla bellezza della realtà dello Spirito a cui puoi accedere con la Preghiera ovunque ti trovi.
Sdt