23/08/2023 – Le parole inspirate alla Sacra Scrittura, vecchio e nuovo testamento della Bibbia, dal Vangelo, percorrono le strade di Ostia, le vie, le piazze, i condomini, i palazzi, le zone. Qui in fondo una ‘storia’, una riflessione, che viene dal ‘Cuore’ di Ostia per Ostia e chissà.
E’ bello che il messaggio di Gesù, il Cristo di Dio, circoli tra la gente e i cittadini e raggiungano chi può sentire che sono per lui o per lei, nella prossimità (forse anche nella contingenza temporale) di quei centri di culto e preghiera che possono essere una fonte di pace e un porto sicuro.
Ostia è disseminata di punti di Luce quando ci sembra che la società o la vita sia intrisa di buio.
Del resto, inoltre, il Signore chiederà (chiede) ai cristiani ‘conto’, ‘contezza’, su cosa hanno o cosa non hanno fatto per quei fratelli anche se lontani dal Vangelo o che se ne sono allontanati e dei quali intuiamo la sofferenza.
E allora, in questo tempo, anche il Pastore della chiesa cristiana, evangelica, in Nuova Ostia di Via Pucci Bomcampi (zona del Bar Amigos, ndr) ha voluto indirizzare la sua preghiera e anche raccontare una storia; questa evidentemente è valida per chiunque, ma se il Signore inspira una riflessione in un luogo e in tempo allora è segno che può valere molto anche per un quartiere o una cittadina in genere.
“Gli uccellini sono morti dentro i loro nidi, stavano aspettando che la madre gli portasse cibo, ma la madre è stata uccisa.
Quindi ogni volta che lotti contro qualcuno, lotti anche contro chi dipende da lui.
Alcuni combattono battaglie feroci e pensano che il perdente è un individuo o una persona, ma il perdente è molto di più di quanto immaginava.
Pertanto non essere la causa del dolore di nessuno. Non uccidere il sogno di un’ altra persona solo perché tu non concordi con le sue idee.
Le tue parole hanno potere, possono portare vita o morte.
Invece di scoraggiare qualcuno, appoggialo con parole incoraggianti, perché alla fine tu non pagherai i suoi conti.
Non essere il motivo della fine dei sogni di nessuno …
E se non puoi appoggiarlo o avere parole buone, resta in silenzio“
Il Silenzio di cui questa breve storia ci parla, non è certamente né un silenzio passivo, improduttivo, repressivo, piuttosto ovviamente che omertoso;
per i cristiani si parla sempre di un silenzio ‘orante’, di preghiera; si tratta di inviare le nostre parole, con il Silenzio, a quel Signore che tutto può a Suo tempo e a Suo modo.
Se si fa così, ci garantisce il Pastore, riceveremo il beneficio dentro di noi, quindi anche fuori di noi, e vedremo il beneficio, a breve medio o lungo termine, negli altri.
Provare per credere.
Del resto nella società dell’iper comunicazione sembra quasi che si debba per forza parlare, replicare, scendere lancia in resta negli argomenti; tuttologi e opinionisti sono diventate figure di riferimento.
E invece l’occasione, l’opportunità, l’esperienza del Silenzio fa in modo che la comunicazione si interrompa sul piano della logica dominante e materialista per attivare invece una comunicazione ‘celeste’, un dialogo spirituale al quale sarebbe il caso di sperimentare per stare meglio (ama Dio) e probabilmente far star meglio (ama il Prossimo).
Sdt