23/10/2022 – Sono esposti nella cappellina del Borghetto dei Pescatori, ad Ostia Lido, alcuni frammenti di oggetti che hanno accompagnato il giovanissimo Carlo Acutis nella sua vita, soprattutto negli ultimi momenti.
Sono un pezzetto del suo maglione, uno del lenzuolo che lo copriva all’ospedale, un frammento del suo letto di casa.
Saranno lì nei seguenti orari e giorni, in via delle quinqueremi 104, fino a tutto il mese di Novembre:
- dal Lunedì al Sabato dalle 15.40 alle 17
- Lunedì Mercoledì Venerdì dalle 19 alle 20,30
- Domeniche dalle 10 alle 11.30
Per i cristiani l’emozione forte che accompagna l’essere vicini o toccare o un oggetto appartenuto ad una figura eccezionale della testimonianza cristiana, un eroe cristiano, attiva quel dialogo spirituale con il Cielo.
E’ possibile quindi essere più vicini materialmente a Carlo andando alla cappellina del Borghetto dei Pescatori, denominato da qualche mese ‘borghetto giovani’ anche per l’impegno di sacerdoti e operatori in un progetto della diocesi di Roma e della prefettura di Ostia verso i ragazzi. Ma è possibile vedere sempre in tempo reale il corpo di Carlo custodito in Assisi nella Basilica della Spogliazione. E’ anche possibile collegarsi ora e sempre al link: https://www.youtube.com/watch?v=oaoyZT8Cf7s&ab_channel=MariaVisionItalia
Un corpo pressocché intatto che ‘sembra dormire e parlare’ dal 12 ottobre 2006.
Da quel giorno Carlo è nella Luce di Dio, deceduto per una malattia fulminante nell’arco di qualche settimana, a 16 anni, al momento del suo massimo ‘splendore’ vitale quando era proiettato in una vita che nell’assoluta normalità ritagliava spazi, fin dai primi suoi anni di vita, ai poveri, ai cittadini delle diverse culture religiose, alla testimonianza nella parrocchia, ma appunto “non rinunciando a nessun aspetto del suo tempo”: sport, amici, tempo libero, internet e web, comitiva etc.
Ecco una pagina del sito che aveva messo su appena ragazzino con i suoi gusti, le sue passioni, la fede ma anche i suoi animali di casa:
http://www.carloacutis.net/pages/animali.html
Semplicemente Carlo non si è mai omologato ed è rimasto se stesso, anche con il coraggio, in un contesto di mode, stili, a mantenere il suo carattere. Forse questo è stato reso possibile anche perché si è appoggiato certamente al suo rapporto familiare e con un solido gruppo, più vicino, di profonde amicizie.
Forse riproducendo in piccolo quel rapporto che il suo ‘Amico’ Gesù aveva con i suoi amici fraterni dei discepoli. L’esempio di questa vita “in Cristo Gesù”,simile a Lui, ha permesso a Carlo di ‘essere un originale’ e non la fotocopia delle mode del tempo.
Rimane il mistero di un ragazzo, che oggi la Chiesa Universale ha fatto Beato, che si spera sia Santo presto, a indicare una via chiara ai ragazzi come lui per essere felici in questo mondo e nell’altro a non avere paura della vita e della morte.
Come quando il mistero iniziò proprio dalle sue parole con le quali aveva predetto la sua morte fisica e che potrete qui seguire sul web perché Carlo ha documentato e si è documentato perché il messaggio arrivasse ai millennials con il loro linguaggio per portarli a quello di Dio.
Sdt