DIARIO DI BORDO – Delenda est. Ostia, pineta di Castelfusano indifesa: perché?

foto di repertorio

27/07/2022 – Il susseguirsi di incendi dolosi, i vari inneschi ritrovati, la scelta del rapporto tra temperature e intensità ventosa dei ‘giorni di fuoco’, ma soprattutto un certo immobilismo politico amministrativo sta facendo pensare, non soltanto gli addetti ‘ai lavori’ (tecnici, volontari etc…), ma sempre di più l’opinione pubblica che gli incendi non siano soltanto tragici incidenti, ma che vi sia una occulta e folle regia per la quale la pineta di Castelfusano, riserva naturale di Ostia ‘delenda est’ debba essere distrutta.

Mentre l’indagine giornalistica cerca di scavare in quelli che potrebbero essere le motivazioni sottostanti, le convenienze di taluni, le strategie di altri, è certo che il fronte a difesa del polmone verde di Roma si strutturi, si rafforzi, si allarghi e che abbia rappresentanza politica seria e forte.

Intanto che la magistratura faccia luce sull’evento dell’ex Country Club, verificando se le strutture di legno, tra abbandono e dismissione (bungalow etc.), non siano già state attenzionate in passato dalle istituzioni preposte, vigili, per il pericolo incendio e i titolari già informati di provvedere allo smaltimento (e valutandone i costi…), va certamente data una risposta alle centinaia, oggi crediamo migliaia e forse di più, di cittadini, residenti e non, che chiedono quelle che siamo riusciti a definire in cinque questioni:

1- perché la riserva non venga recintata, con ingressi vigilati e servizio civile, protezione civile, di pattugliamento e controllo. A tal proposito ascoltando alti gradi dell’esercito ci venne confidenzialmente dichiarato che tale operazione, con i mezzi e le forze debitamente destinate, non impiegherebbe che qualche settimana.

2 – perché si permetta di fatto il bivacco all’interno, la prostituzione ai margini senza pattugliamenti.

3 – perché questa disparità di trattamento istituzionale tra water front (spiagge, mare…) e appunto le pinete della riserva?

4- perché le pattuglie di vigilanza non riescano a reprimere, in una giunglesca movida romana, comportamenti pericolosissimi come l’accensione di fuochi anche attraverso le lanterne cinesi che dal litorale viaggiano verso le alberature e la macchia mediterranea.

5 – perché questa amministrazione municipali non riattivi gli osservatori municipali ambientali mettendo dunque in rete decine di organizzazioni, di diversissime origini politico culturali, da un lato con la gente, dall’altro con i tecnici professionisti.

La speranza dei tantissimi amanti della riserva naturale e soprattutto del territorio lidense, i cittadini residenti soprattutto rispetto a chi Ostia e il suo Territorio la vive per “scampagnate”, per piacevolmente usarla fondamentalmente, questo desiderio è che vi siano anzitutto politici e amministratori capaci di andare aldilà degli slogan e mettere mano alle questioni poc’anzi elencate.

Nello stesso tempo riportiamo certamente quel sentimento di tanti che i cittadini residenti possano prendersi maggiormente cura del proprio Territorio avendo la possibilità di accedere maggiormente alle decisioni della casa comune, attraverso i loro rappresentanti, senza dover aspettare le deliberazioni di persone che qui non vivono o che hanno maggiore attenzione ai palazzi romani e a interessi lontani.

Sdt


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