16/03/2022 – Ci riporta con i piedi per terra la morte del senza tetto di Ostia rinvenuto dopo due giorni dal decesso al centro della cittadina. A Ostia la realtà svela il sipario dell’ipocrisia: si, siamo tutti vicini all’Ucraina in mille iniziative e lontani dal prossimo sempre di fronte a noi.
Tuona la chiesa verso le istituzioni, lo fa attraverso il responsabile della commissione carità e volontariato della prefettura di Ostia, diocesi di Roma Alessandro Bottero anche parrocchiano di Regina Pacis: “La morte di Mariek Z. conferma una volta di più l’impotenza delle istituzioni rispetto al dramma delle persone che dormono per strada (…) Destinare solo 12.000 euro per un centro accoglienza di Castel Fusano è davvero risibile”.
Era stato sotto gli occhi di tutti, indaffarati tra la posta e i negozi partecipati di Via Corso Duca di Genova; c’è rimasto immobile per più di 48 ore. Non dormiva Mariek, in quella posa comunque definita da qualche testimone ‘irreale’: il freddo e la solitudine se l’erano portato via.
Nei giorni in cui la Polonia mostra al mondo la sua eroicità accogliendo gli ucraini e chiunque scappi da una guerra quasi mondiale, è un loro fratello che perde la battaglia di una vita degna senza che nessuno sia riuscito ad occuparsene.
La speranza è che l’Amministrazione a guida PD-M5S prenda in mano seriamente la questione poveri ed emarginati; anziché concedere una ‘mancetta’ a gruppi di volontariato, seppure noti e attivi, come la comunità di sant’Egidio piuttosto che realtà di cittadinanza attiva di giovane istituzione, impegni realtà strutturali come ad esempio le chiese di Ostia (appunto organizzate in commissioni e commissari sempre più chiaramente individuati e individuabili), capillarmente distribuite sul territorio e con organizzazioni come Caritas e simili, dialogando con chi ha la possibilità di conoscere maggiormente le situazioni nel quotidiano.
Il futuro del cosiddetto ostello per i poveri , gli attuali servizi igienici nelle chiese e decine di iniziative di volontariato di ogni tipo e già coordinate sono presenti presso le parrocchie e i centri di culto, ma fino ad ora non è così chiaro perché la amministrazione impegni soltanto dei frammenti anziché il tutto.
Va certamente agevolata una politica nuova e alternativa a ciò che vediamo di fronte a noi che sappia concertare il più ampio tessuto metropolitano operante in questo settore aldilà delle parole e dei proclami anche a mezzo social.Ma soprattutto dobbiamo trovare quei politici forti che sappiano andare aldilà delle loro logiche di partito, clientelari, ideologiche, culturali e affrontare la realtà con coraggio.
Sdt