DIARIO DI BORDO – X Municipio, la Rete con i “preti” di strada: subito partecipazione istituzionale

02/02/2022 – Cittadini e preti insieme si sono ritrovati spalla a spalla nella trincea del mondo giovanile. Si: trincea, perché le notizie dalle piazzette e dalle strade e parchetti ci parlano di scontri, di risse, di una ‘guerra’. “Branchetti” di ragazzini si spostano inquieti sul territorio. Certo, sono state costruite progettualità eccezionali, almeno sul waterfront, (vedi skatepark o punto luce etc…) e sono dei parziali contenitori della gioventù, ma la zona d’ombra rimane la Strada.

In questi giorni le associazioni, La Piccola Palocco, Observo, La Casa del Sole, il C.d.Q. Insieme perStagni, hanno discusso con don Giovanni Carpentieri e don Cosmo Scardigno sulla situazione grave del disagio giovanile. L’incontro è scaturito successivamente ad un’ampia campagna informativa e di comunicazione; l’organizzazione “FuoriDellaPorta ODV “, gestita da don Giovanni Carpentieri, giorni fa, ha inviato un accorato messaggio filmato, nella rete delle associazioni del Municipio X, a tutte le realtà che operano nel sociale invitandole a sensibilizzarsi riguardo al problema in questione. Di fatto gli incontri che il prete educatore professionale ha avuto nei mesi, anni, sul territorio del X Municipio con qualche assistente sociale non hanno avuto seguito o alcuna ricaduta operativa.

Attivare al più presto una “partecipazione istituzionale”, il che significa utilizzare luoghi e strumenti a garanzia della ‘pubblica’ rappresentanza a tutto tondo delle realtà culture metropolitane, sia di quelle popolari sia di quelle tecniche professionali. Aula consiliare, servizi sociali, aule magne scolastiche sarebbero i luoghi adatti; non sembra che teatri o chiese (seppure siti pubblici) possano sostituirsi a questi.

Un approccio ‘democratico’ e dal basso, come è (era?) il live motive del M5S dovrebbe tradursi un organismi di incontro, dialogo e confronto. Tuttavia si attendono ancora e le consulte municipali dove far sedere attorno ad un tavolo istituzionale residenti, associazioni, movimenti cittadini. L’esperienza della passata amministrazione, ahinoi, ha dimostrato che l’indirizzo esclusivamente popolare non porta spesso a risultati concreti e le consulte rischiano di trasformarsi in parlatoi o quanto peggio in contenitori di consensi.

Allora la partecipazione non può più prescindere da tavoli tecnici, da osservatori professionali. Il livello intermedio, quello ci chi nei settori ci lavora, deve essere organizzato affinché le decisioni non  provengano da un certo populismo politico da un lato (solo dalle aule dei politici) o dalla deriva del volontarismo dall’altro (solo dalle consulte o simili).

  1. Tavoli tecnici tematici, devono poter completare le 2. consulte municipali e infine le 3. commissione politiche (queste già istituite dal municipio) avviare una sintesi hegeliana tra cittadini e tecnici all’interno della politica.

La passata amministrazione ha avuto indiscutibilmente il merito di aver avviato quello che potrebbe essere definito uno stato larvale di questo processo: l’istituzione di Osservatori cittadini ‘Ambientali’ ha mostrato un iter possibile. Dalle consulte la possibilità di prendersi una responsabilità tecnica attraverso la formazione e il collegamento con le istituzioni e riconosciuti, personalmente, dal livello politico. Oltre questo il tracciamento dei residenti con professionalità acquisita, in registri locali, garantirebbe la conoscenza del livello intermedio.

Dopo aver evidenziato un metodo efficace da adottare si entra nel merito del dibattito.

Infatti, ci racconta dettagliatamente il dott. Filippo Margio dell’associazione La Piccola Palocco e stretto collaboratore del Presidente Marco Vinicio GiordanoDon Giovanni ha raccontato che da molto tempo nelle strade del nostro Territorio si radunano giovani che hanno enormi difficoltà relazionali con problemi di droga e illegalità.
Questa gioventù contattata in strada con notevole difficoltà e “raccolta” dai suddetti preti assieme a un volontariato spesso purtroppo inadeguato professionalmente al compito richiesto non riceve se non che un minimo supporto nel sopperire alle reali esigenze di recupero e inserimento nella società.

Don Giovanni e don Cosmo, encomiabili nel loro compito, sono spesso abbandonati dallo Stato nella figura degli Enti pubblici Territoriali preposti a detto compito.
L’invito di Don Giovanni è un messaggio chiaro a tutta quelle persone organizzate che fanno parte della Società civile e quindi chi se non le associazioni e i comitati di quartiere possono creare rete operativa e collaborare ognuna con le proprie possibilità e compiti adeguati alle necessità e al bisogno richiesto!

La rete del Municipio X è stata costituita proprio con lo scopo – sottolinea il dottor Margio – di creare un collegamento interattivo – informativo tra associazioni e comitati di quartiere territoriali impegnati nel sociale.
Le associazioni tra le varie attività ,in particolare, hanno il compito di agire da stimolo e
coinvolgere gli Enti Pubblici territoriali nell’ agire e operare verso il sociale.
I giovani in questi ultimo anni, per diversi e complicati motivi socio-politici-economici non hanno più riferimenti sia d’identità sia di progetti di vita, causa anche di un notevole decadimento sia organizzativo sia strutturale della scuola e degli Enti pubblici amministrativi adibiti al compito del sociale.
La rete, da questo incontro prende atto della grave situazione del disagio giovanile, pienamente presente anche nel Municipio X, e s’impegna nel collaborare con i suddetti preti sia diffondendo nei propri quartieri il messaggio di sensibilizzazione al problema sia impegnandosi nel coinvolgere le Istituzioni pubbliche locali nel progettare insieme un programma d’interventi mirati e integrati al compito dell’accoglienza che è gestito dai suddetti preti.

In conclusione vanno sottolineati due elementi da non dimenticare: 1) l’attivazione di una chiesa davvero in uscita, che non pettina le pecorelle nelle canoniche o nei recinti parrocchiali, ma che esce con i preti in prima linea a cercare quelle smarrite e che smuove addirittura le reti cittadine e le istituzioni; 2) un disagio giovanile che non parte dai quartieri popolari, dalle zone anzi tacciate della presenza mafiosa – decantata da finction e articoli di giornale nazionale e media vari – ma che prende le mosse da Axa, Casal Palocco, Infernetto, quartieri apparentemente a modo e dove del resto si è attivata la rete Municipio X. Tutto questo deve poter cambiare la nostro società e la nostra consapevolezza.

Sdt


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