Infernetto, buca pericolosa in via Braies


10/8/2016 – È uno dei quartieri più colpiti dall’emergenza buche. L’Infernetto da tempo ormai denuncia le condizioni di estremo degrado in cui versano alcune delle vie principali. Ultima segnalazione in ordine di tempo è quella che arriva dal movimento Ares che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo all’incrocio tra via Braies e via Cavizzana. «I residenti – spiega Andrea Rapisarda – lamentano la presenza della voragine da almeno due anni, senza che mai nessuna Amministrazione capitolina o municipale si sia mai interessata alla risoluzione definitiva del problema. La buca si trova in un punto pericolosissimo per i motorizzati, poiché è posizionata proprio al centro dell’incrocio che interseca le due vie: la problematica s’ingigantisce nelle ore serali, visto che la poca illuminazione della strada non fa vedere questa fossa e può così far rischiare incidenti ai possessori dei veicoli. Su via Braies si aggiunge anche una cospicua perdita d’acqua, che da diverse settimane sta allagando questo punto dell’Infernetto in modo massiccio. Questa zona – proseguono dal movimento Ares – è la rappresentazione urbanistica del restante X Municipio, ossia un territorio martoriato dall’innumerevoli problematiche legate all’urbanistica: vediamo come l’attuale commissariamento che amministra il litorale è incapace di garantire la sicurezza stradale sotto questo aspetto, avendo bloccato anche i bandi dell’Ufficio Tecnico per le riparazioni urbanistiche più urgenti. I cittadini sono in balia dell’insicurezza sulle nostre strade. Dovremo aspettare una tragedia per un cambio di rotta politico a riguardo? Come Ares chiediamo il ripristino urbanistico all’incrocio tra via Braies e via Cavizzana, oltre a interventi risolutori verso la perdita d’acqua che colpisce questa zona da diverse settimane. Sempre come Ares invitiamo il commissario Vulpiani e l’attuale Amministrazione capitolina a rispondere sull’emergenza urbanistica del litorale romano, sbloccando l’operatività territoriale dell’Ufficio Tecnico – rivedendo il sistema dei bandi d’appalto – e prendendo considerazione delle nostre criticità: non bisogna aspettare una tragedia per mettersi all’opera».


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