21/1/2016 – Il dissequestro è durato poco meno di un mese. Oggi sono infatti scattati nuovamente i sigilli per lo stabilimento balneare La Casetta. Il Lido era stato requisito una prima volta lo scorso 25 novembre a causa delle irregolarità riscontrate nel corso del sopralluogo alla struttura. Tra le difformità al progetto autorizzato gli uomini del comandante Antonio Di Maggio avevano riscontrato ampliamenti dei locali ristorante e uffici, realizzazione di alloggi per dormire con cambi di destinazione d’uso, pavimentazione poggiata su cemento, aperture finestre e porte finestre. Violazioni che avevano portato alla denuncia all’autorità giudiziaria i responsabili, l’architetto Ligi Salabè e Anna Maria Ancilli, per i presunti abusi edilizi. Appena 30 giorni dopo la svolta il Tribunale del Riesame di Roma aveva infatti annullato il sequestro accogliendo il ricorso degli avvocati Titta e Nicola Madia che avevano descritto il provvedimento di sequestro come “poco puntuale”. La vicenda sembrava essersi conclusa fino a questa mattina quando gli uomini del X Gruppo hanno fatto nuovamente il loro ingresso nella struttura di lungomare Amerigo Vespucci ed ancora una volta metro alla mano hanno effettuato misurazioni, verificato i progetti e ancora una volta il risultato del sopralluogo ha portato al sequestro dello stabilimento balneare. Abusiva la pavimentazione ancorata al suolo direttamente sulla sabbia, abusivi i 5 gazebo in legno e chiusi sui lati, abusivo l’ampliamento della sala ristorante. Fuori legge anche i padiglioni adibiti a camere, la struttura destinata a campo da tennis ma trasformata in appartamento per arrivare al muro di cinta che ostacola la visione del mare. Ora la palla passa al prefetto che dovrà decidere se revocare o meno la concessione balneare.