Ostia, dopo Valle Porcina arriva sgombero per intera palazzina di nuova Ostia


17/12/2015 – Mentre continua anche questa mattina il presidio dei residenti e di CasaPound in via Valle Porcina ad Acilia, dove quasi un centinaio di famiglie dovrà lasciare il residence entro il 31 Gennaio e dove sono già iniziati gli sgomberi, arrivano altre notizie da nuova Ostia, sempre nel X Municipio di Roma. “Un’intera palazzina di edilizia popolare – spiega Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia sul litorale romano – è sotto sgombero. I residenti di un condominio di via Marino Fasan (il civico è il 35 ndr) si sono svegliati ieri trovando un annuncio di uno sgombero con tanto di forza pubblica previsto per il prossimo 16 febbraio senza alcuna spiegazione, anche se probabilmente le motivazioni sono da ricercare in una disputa tra i costruttori ed il Comune di Roma. Anche in questo – ha continuato Marsella – caso le famiglie si sono rivolte a noi e certamente daremo il nostro sostegno come stiamo facendo ad Acilia, ma è evidente che in questo territorio qualcuno sta cercando una guerra e di sfruttare questo periodo dove il municipio è commissariato e non ci sono responsabilità politiche, per sbrigare le pratiche più complicate e compiere atti assurdi come quello di mettere in mezzo alla strada famiglie italiane con bambini ed anziani in piene festività natalizie e con il freddo alle porte. Inammissibile anche il silenzio istituzionale e politico, da giorni siamo con i residenti di Valle Porcina in presidio contro gli sgomberi e non si è presentato nessun rappresentante di partito, nemmeno a portare la propria solidarietà”.

“Chiediamo alle istituzioni di smentire – ha aggiunto Carlotta Chiaraluce, portavoce di CasaPound nel X Municipio – che l’operazione di Valle Porcina sia finalizzata alla realizzazione di un centro profughi come già accaduto nel caso di via Porrino all’Infernetto, dove alcune famiglie italiane in emergenza abitativa sono state costrette a spostarsi per lasciare spazio ad un centro per immigrati nato dal giorno alla notte e gestito ancora oggi da una delle cooperative legate agli scandali di Mafia Capiatle. Le responsabilità di quello che potrebbe accadere ad Acilia ed in via Fasan se non si avrà il buon senso di dialogare e di evitare sgomberi con l’uso della forza verso gli italiani – ha concluso Chiaraluce – saranno da ricercare proprio in questa assenza totale politica ed istituzionale”.


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