Idroscalo, l’Acea interviene per tagliare l’acqua a 70 famiglie


7/10/2014 – Questa mattina, il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone e il capogruppo del Pd nel X Municipio di Roma Capitale Giuseppe Sesa hanno incontrato una delegazione di cittadini dell’Idroscalo di Ostia, dove ieri erano intervenuti tecnici di Acea Ato2 per procedere al distacco dell’utenza dell’acqua, poi scongiurato, a seguito di una morosità conclamata.
“Ho chiesto ai vertici di Acea Ato2 – ha spiegato Tassone – di impedire il distacco definitivo dell’unica utenza dell’acqua, all’Idroscalo di Ostia.
L’acqua è un bene primario e indispensabile: non è tollerabile che bambini, anziani, disabili, donne e uomini ne siano privati in questo modo. Ho chiesto l’attivazione di un tavolo condiviso per arrivare ad una soluzione congrua, sia per i cittadini dell’Idroscalo che per l’azienda. E’ necessario, sin da subito, proporre un piano di rateizzazione della morosità. Il X Municipio si fa promotore di questo tavolo per individuare il percorso migliore da seguire, per più di 70 famiglie che vivono all’Idroscalo di Ostia”.

Sulla vicenda è intervenuto ieri mattina anche il Comitato Civico 2013 che aveva definito “irresponsabile e gravissima per la tutela della pubblica e privata incolumità è stata l’operazione compiuta all’Idroscalo. L’Acea scortata da due pattuglie dei Carabinieri ha provato stamattina a lasciare senza acqua ben 70 famiglie dell’Idroscalo, infischiandosene dei bambini, degli anziani, dei diversamente abili e delle donne dell’Idroscalo di Ostia. Se non fosse stato per i residenti, nessuno avrebbe detto nulla: distacco e basta”. “L’Acea – spiega ancora il Comitato Civico 2013 – è a conoscenza che da un contatore presso Piazza dei Piroscafi vengono alimentate da più di 30 anni almeno 70 famiglie e che questo contatore è intestato a una persona defunta, motivo principale della morosità presentatasi negli ultimi anni. Ci domandiamo, l’Acea a chi ha inviato i solleciti, compresa la comunicazione di costituzione in mora? Oppure l’Acea ha operato una risoluzione contrattuale d’ufficio? L’Acea, consapevole che a quell’utenza sono collegate 70 famiglie, si è preoccupata di avvisarle o si è limitata ad inviare comunicazioni a un morto?”


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