
18/05/2025 – Quando Gesù chiese ai suoi discepoli di gettare le reti la barca dei pescatori si riempì sempre di più quasi ad affondare. Allora chiesero aiuto alle altre barche di trovare più spazio.

Così sta accadendo alla comunità dei cristiani ortodossi, di tradizione rumena, ospitati in questo tempo presso la chiesetta di Viale dei Promontori, accanto alla chiesa cristiana cattolica Stella del Mare. Quell’incontro tra chiesa d’occidente e d’oriente ‘sotto lo sguardo di Papa Leone XIV’ oggi è una realtà quanto mai concreta e per questo preziosissima nella cittadina lidense periferia della città grande dove risiede il Papa anche Vescovo di Roma.

Il pope Daniel Simonescu, forse il più tenero sacerdote del territorio e che oggi guida questo ‘gregge’, è felice di testimoniare come questa chiesa sia in grande crescita; un lungo pellegrinaggio quello dei cristiani di questa chiesa orientale iniziato con l’indimenticato e indimenticabile Padre Gheorghe Militaru oggi a capo della chiesa su Via Ostiense e vicario per gli ortodossi rumeni in Italia.

Sbarcati a fine anni 90 sul lido romano alla foce del Tevere, nell’accogliente idroscalo di Ostia, dove fondarono la prima piccola chiesa, poi si sono fatti pellegrini nella cittadina ostiense; crescendo vennero accolti dalla chiesa Regina Pacis dopodiché ancora una volta trovarono la meravigliosa fraternità di mons. Plinio Poncina che gli diede in concessione la chiesetta di Stella Maris, adiacente alla chiesa madre cattolica, proprio lì dove venne fondata negli anni 70 la prima chiesa di viale dei Promontori.

‘Don’ Plinio volle poi sancire questa speciale vicinanza con la posa della Madonna della Pace (popolarmente chiamata anche Maria dei Gigli e dell’Attesa); una statuina venne posta nell’edicola di fronte alla chiesetta di Stella Maris, un’altra conservata da don Plinio stesso nei locali della chiesa Cattolica. Sostituita poi dal mosaico ortodosso della ‘Madonna delle Badanti’, la statuina della Madonna della Pace venne portata al giardino di San Nicola presso la chiesetta del borghetto dei pescatori, l’altra invece è presente ancora nella chiesetta ortodossa di viale dei Promontori e sempre è vicina a questa comunità.

Come è bello vedere che ‘le reti’ di questa comunità orientale oggi quasi non reggano più la messe di fedeli; quasi tutte le domeniche le famiglie, con le loro automobili, i loro bei vestiti indossati per la giornata della celebrazione eucaristica, inondano la strada di Ostia Levante.
Il segno che la chiesa di Ostia segue i tempi dello Spirito Santo, sia nella pastorale della ‘Fratelli Tutti’ di Papa Francesco, sia nell’attualissimo messaggio di Papa Leone XIV che, solo pochi minuti fa, ancora una volta ha indicato come l’incontro ecumenico nell’unità in Cristo, soprattutto con le chiese orientali, rappresenti la sostanza del messaggio evangelico attuale e concreto.
L’appello allora a tutti i fratelli in Cristo, veraci e integri nello Spirito unitario di un Dio di comunione, alle comunità cristiane tutte, alle istituzioni e ai politici in primis quelli cristiani, di aiutare questi nostri concittadini di fede ortodossa a proseguire il loro pellegrinaggio sul Territorio e trovare una nuova ‘casa di preghiera cristiana’ dove potere anche aiutare tutta la comunità cittadina nella carità e nella beneficienza.

La particolare vicinanza culturale anche con le popolazioni migranti, con i Rom, potranno certamente essere utili alla convivenza pacifica, alla guarigione dalle sofferenze dell’anima, all’integrazione in questa ‘città di Dio’, ci ricorderebbe sant’Agostino.
Uniti in Cristo non solo nella preghiera o nelle celebrazioni, ma nella pratica della vita quotidiana e di prossimità è il messaggio di questa nuova sfida che possiamo combattere e vincere insieme. A garanzia di questo straordinario processo e passaggio è anche la vicinanza di questa statuina della Madonna della Pace, tra chiesa orientale lidense e chiesa occidentale; infatti lo Spirito Santo e la presenza viva di Maria, e vorremmo aggiungere una speciale ‘forza’ micaeliana’, accompagnano questa comunione sia da qui a Ostia verso Roma e da qui al mondo intero.

Si ringrazia per le immagini Pino Rampolla e Carla dell’Aversana.
Sdt













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