Scuole aperte il pomeriggio, la sera, nei weekend. Nel municipio X sono nove


28/8/2025 – Attività culturali, formative e aggregative che vanno oltre la didattica quotidiana. Spazi inclusivi con opportunità per gli studenti e per le famiglie.

Quante volte si è sentito dire: “Ma perché le scuole non restano aperte anche di pomeriggio?”.

Bene, Roma Capitale lo ha fatto con un progetto giunto al termine con la pubblicazione della graduatoria del bando biennale “Scuole aperte il pomeriggio, la sera, nei week end”. In totale sono 164 gli istituti che resteranno aperti oltre l’orario scolastico ordinario e nel Municipio X sono nove: gli Istituti comprensivi Calderini-Tuccimei, Leonori, Marco Ulpio Traiano, Cilea e Mozart.

E gli Istituti scolastici Faraday, Enriques, Labriola e Toscanelli.

Per poter partecipare al bando era necessario presentare un apposito progetto che avesse come obiettivo quello di recuperare studenti e studentesse in difficoltà e quindi a rischio inclusione sociale.

Dal momento che quasi tutte le scuole aperte propongono attività di supporto scolastico, realizzato nei modi più variegati, questo si traduce in un aiuto concreto alle famiglie, che così non sono costrette a ricorrere alle ripetizioni a pagamento.

Un bando che ha avuto un notevole successo e le proposte giunte mirano anche alla valorizzazione delle scuole che diventano così di fatto poli civici e culturali di prossimità.

Per la realizzazione del progetto sono state predisposte risorse a disposizioni delle scuole, con un investimento complessivo di 2.550.000 euro per ognuno dei 2 anni.

Soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è stata espressa dall’assessoe alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli: “Roma è la città delle scuole aperte. Una su due è ormai una scuola aperta anche il pomeriggio, la sera e nei weekend e questo è un risultato straordinario, che conferma la scelta dell’Amministrazione di investire sulla scuola come centro nevralgico della città e punto di riferimento per la comunità. Abbiamo voluto e creduto fortemente in una scuola che non si chiude al suono della campanella, ma che resta punto di riferimento vivo, accessibile e accogliente, una scuola che costruisce comunità. Anche così abbiamo dato un contributo al contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica e tessuto una rete tra le realtà associative, le famiglie, i servizi e i presidi educativi nei territori. È una contaminazione contagiosa, che si diffonde dal centro alla periferia, crea occasioni di incontro e apprendimento e sta accendendo centinaia di luci nei quartieri. È il segno di una città che cresce intorno alla scuola, facendone il suo cuore pulsante e condiviso”.


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