MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – “La Bonaria”, quel ‘messaggio’ speciale di Maria alla ‘barca’ di Ostia e Sardegna: riflessione di Padre William, il coro del m°Collacciani[VIDEO]

DON WILLIAM ASCENSIO, IL M°ANDREA COLLACCIANI E ALCUNI CORISTI [Si ringrazia per le immagini e il video CARLA DELL'AVERSANA]

08/06/2025 – Le giornate ‘patronali’ della chiesa parrocchia cristiana cattolica alle estremità della periferia della periferia di Roma, la città di Ostia, ci trasmettono, ci rinnovano, un messaggio poderoso per noi che abitiamo il territorio, che va al di là di una comunità ecclesiale locale e che abbraccia una cittadina intera, che quasi percorre il Tevere arrivando a Roma, e va anche oltre perché viene da oltre.

Si perché Padre William Ascencio , pastore alla guida della chiesa lidense, è l’opportunità fondamentalente e veracemete ‘cristiana’ che ci fa comprendere, dalla sua riflessione che è quasi una descrizione puntuale e storica della memoria popolare, come l’esperienza ‘della Bonaria’ sia davvero ‘cattolica’ che è il sinonimo, del resto, di ‘universale’ e non rimanga relegato ai gruppetti e alle realtà strettamente interni ai cortili e ai muretti clericali, ma sia patrimonio spirituale e culturale di ‘todos todos todos’.

Un messaggio davvero ‘evangelico’ perché proiettato ‘in uscita’; una Salvezza  che cerca ognuno e ciascuno e che non vuole rimanere solo per alcuni.

E del resto quale migliore testimone di questa missione proprio il coro di Nostra Signora di Bonaria in Ostia ambasciatore, attraverso il suo maestro Andrea Collacciani, di quel legame viscerale tra Roma e Sardegna, tra l’Italia e il Mondo, dove il ‘miracolo’ della Bonaria si ‘incarnò’, come i documenti presentati da Padre William – e che qui riportiamo – ci descrivono e dove qui, su litorale romano,il popolo sardo ha costituito uno dei suoi principali ‘avamposti’ in Italia e nel mondo.

Il popolo Sardo; quanto è simile a quel popolo amato da Dio Padre nella storia umana, gli Ebrei, perseguitati, di ‘dura cervice’, capaci di cose grandi e di ricadute imabarazzanti, ma sempre sotto lo sguardo misericordioso del creatore. E così i Sardi che combattono dentro loro stessi tra il nascondimento nella loro isola perennemente minacciata e l’avventura per uscire fuori alla ricerca di una ‘terra altra’, che hanno mutato la loro immagine dalla figura di quei mori bendati alla svolta del guardare senza veli la realtà intorno a loro.

Il coro, corale di Nostra Signora di Bonaria ha in sé l’essenza del mandato di Maria Santissima e nostra Signora; “guidare la barca” verso la rotta che conduce al Cristo di Dio, Gesù, nel suo viaggio pellegrino verso l’umanità e dove non si farà naufragio.

Forse per questo la corale è un esempio non soltanto per la chiesa parrocchiale ma è una colonna importante della chiesa di Ostia; attraverso il servizio per la prefettura XXVI di Ostia-diocesi di Roma, in particolare della commissione cultura ecclesiale locale, la sua missione di rete inter parrocchiale e territoriale è fondamentale.

La partecipazione alle preghiere di unità dei cristiani sul territorio, alla celebrazione sulla Torre San Michele Arcangelo per il dialogo inter religioso, piuttosto che l’ultimo impegno a fianco del parroco prefetto don Giovanni Patané per la Via Crucis della Prefettura e di tutto il Settore Sud, aiuto del Vescovo ausiliare mons. Renato Tarantelli e a tutto il popolo cristiano e sacerdotale, sono solo alcuni dei passaggi che evidenziano come questa chiesa di Nostra Signora di Bonaria, sotto la guida di Padre William  rappresenti davvero quella crescita coerente e integrale di Ostia cristiana tanto apprezzata anche da Roma.

In quell’occasione diversi sono stati i cantori impegnati, non solo per la Bonaria ma per il territorio e per Roma, uniti in Cristo con tutta la chiesa universale:

I DOCUMENTI PRESENTATI DA PADRE WILLIAM PARROCO DI NOSTRA SIGNORA DI BONARIA:

In piena continuità con i presbiteri parroci precedenti, a iniziare dal più prossimo Padre Franco Nardin, don William ha aiutato a condurre con Gesù  la barca di Nostra Signora di Bonaria in Ostia nelle acque perigliose delle attuali sfide socio culturali globali e locali che ci parlano di società multi polari, composte da diverse realtà e da flussi migratori sempre in aumento.

La tentazione, la paura, il pregiudizio di alcuni invece ci spingerebbe verso la chiusura; il maligno soffia sulla brace del vedere l’altro, il diverso, il vicino come una sorta di avversario verso il quale rimanere distanti, separati, assenti.

Il Signore Gesù invece è assoluta presenza

E allora come Cristiani dobbiamo essere/diventare maturi e adulti nella fede; non è possibile rimanere chiusi nelle ‘catacombe esistenziali’: il Santo Spirito infatti spalancò le finestre del cenacolo e spinse i discepoli fuori. Al contrario c’è sempre quel pericolo dei cristiani che non vogliano ‘uscire’, che si contino solo tra quelli come loro, che privatizzino spazi e tempi a loro compiacimento.

E allora ci vengono in mente le parole di Papa Leone XIV che ci sprona di ‘avere coraggio’ e ci spinge ancora, in linea con Papa Francesco, all’incontro con i territori, al non ‘auto ghettizzarci’, al non escludere ed escludersi.

https://www.youtube.com/watch?v=cVEaUfO_IJ0&ab_channel=ECCLESIASTEFratelliTutti

 


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