22/4/2025 – Dodici anni intensi per Papa Francesco. Per i fedeli e per la stampa accreditata presso la Santa Sede.
Bergoglio è stato il Pontefice dei fuori programma e lo abbiamo visto sorprendere durante l’intero papato e in questi ultimi giorni di vita. Decine e decine gli episodi che testimoniano il suo voler essere presente e accanto agli altri. Il suo saluto e la sua benedizione il giorno di Pasqua a poche ore dalla morte ne sono l’ennesima prova.
Siamo stati testimoni, in particolare, lo scorso 8 dicembre, di un gesto e di poche parole che raccontano la figura di Francesco.
Eravamo in piazza Mignanelli ai piedi dell’Immacolata per il consueto omaggio e, al termine del suo breve discorso ecco il giro sulla sedia a rotelle per salutare i fedeli. Giunto dinanzi a noi, nell’angolo deputato alla stampa, il Papa si avvicina, ci saluta e ci benedice. Sulle sue gambe una busta. Si ferma davanti a noi e consegna quella busta alla collega che ci è accanto. Poi quasi ad implorarci: “Parlate della pena di morte che non deve esistere..”.
L’attenzione di tutti è sul contenuto di quella busta e facciamo capannello attorno alla collega che da sempre segue il Pontefice. È emozionata, lo siamo tutti. Apre e dentro c’è una scatola con biscotti argentini. Ecco Francesco.
E come non ricordare la sua visita ad Emma Bonino nella sua abitazione (5 novembre 2024) da poco dimessa dall’ospedale dopo una crisi respiratoria.
Papa Francesco fa shopping. Due gli episodi tra i tanti: il 4 settembre 2015 quando si reca in via del Babuino in un negozio di ottica per cambiare montatura alle sue lenti. E lo rifarà nel luglio 2024. L’11 gennaio 2022 arriva all’improvviso in un negozio di dischi in via della Minerva, vicino al Pantheon del quale il pontefice conosce i proprietari dai tempi in cui, da arcivescovo, frequentava la zona alloggiando nella Casa del Clero di via della Scrofa durante i soggiorni capitolini. Vuole benedire i locali appena ristrutturati. Francesco tra la gente tranne che in una occasione: il giovedì Santo della Pasqua del 2020 in piena pandemia quando ha attraversato piazza San Pietro sotto una pioggerellina battente.
FERMEZZA E MODERNITÀ
“Ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito tutti ad impegnarsi per la sua abolizione e per sostenere vittime e familiari”. Non ha mai usato mezzi termini Bergoglio quando si è trattato di violenza, in questo caso il riferimento è alle carceri. Non ha lesinato parole nemmeno sui temi caldi della Chiesa. Uno su tutti, la pedofilia. “Ogni abuso non può essere tollerato” afferma e ammette che bisogna continuare a “fare di più”, perché “purtroppo la tragedia degli abusi è enorme” e bisogna fare in modo che questo non solo venga punito ma che non accada mai più.
Un punto fermo con il no alle donne diacono pur ribadendo che sono loro quelle che portano avanti “tutti i tipi di cambiamenti”, perché “sono più coraggiose degli uomini” e “sanno come proteggere al meglio la vita”. Ma “fare spazio alle donne nella Chiesa non significa dare loro un ministero. La Chiesa è una madre e le donne nella Chiesa sono quelle che aiutano a promuovere questa maternità”, rileva il Papa. Parole chiare anche sulla maternità surrogata che definisce “un businnes”. E sull’omosessualità…”non è un crimine”.
L’appello alla pace è stata una costante nei suoi discorsi: “Ogni ideologia è cattiva, e l’antisemitismo è un’ideologia, ed è cattiva. Ogni ‘anti’ è sempre cattivo. Si può criticare un governo o un altro, il governo di Israele, il governo palestinese. Si può criticare quanto si vuole, ma non ‘anti’ un popolo. Né anti-palestinese né antisemita”. L’appello ai Paesi in guerra: “Fermatevi!”. Il pensiero ai bambini che “hanno dimenticato come si sorride”.
Migranti e crisi climatica sono due temi attuali ai quali Bergoglio non si sottrae quando afferma: “Ci sono tanti Ponzio Pilato a piede libero là fuori… che vedono quello che succede, le guerre, le ingiustizie, i crimini… È indifferenza…Per favore, dobbiamo far sì che il nostro cuore torni a sentire. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questi drammi umani. La globalizzazione dell’indifferenza è una malattia molto brutta”.
E sul clima: “Purtroppo siamo arrivati a un punto di non ritorno. Il riscaldamento globale è un problema serio. Il cambiamento climatico in questo momento è una strada verso la morte”.