09/03/2025 – I cristiani non fuggono la prova del dolore, la croce della sofferenza, il crogiolo della morte.
Nei giorni che ricordano il calvario finale di San Giovanni Paolo II – e nelle settimane in cui assistiamo insieme, cristiani e non, alla malattia di Papa Francesco – e nel tempo in cui l’umanità cerca la scappatoia dell’eutanasia il messaggio cristiano giunge forte da Ostia e si incammina nel periodo quaresimale sulla via che dalla croce porta alla resurrezione.
In queste giornate importanti le reliquie di San Giovanni Paolo II hanno visitato la città lidense riunendo, attraverso diversi luoghi del nostro Territorio (Chiesa Regina Pacis, San Nicola e Santa Monica) un’intera comunità cittadina.

Non è la prima volta che accade; già è accaduto nella Parrocchia Santa Monica e anche nella sede di un’associazione locale, che ha sede presso la Scuola Segurana, dove addirittura venne esposta la papalina del papa dei giovani.
Quest’anno la visita delle sante reliquie ha voluto in particolare sottolineare l’importanza di una rete cristiana cittadina;
nello stesso tempo è come se San Giovanni Paolo II abbia voluto incontrare i giovani cristiani del Territorio che in questo tempo in Ostia si stanno riunendo sempre di più al di là delle canoniche e dei muretti parrocchiali anche grazie al servizio degli oratori di Ostia e del progetto Borghetto Giovani.
Particolare importanza è stata dedicata anche con la forte relazione tra la rete lidense con la pastorale giovanile diocesana grazie alla catechesi tenuta da don Alfredo Tedesco direttore della stessa.





