02/02/2025 – Il culto cristiano evangelico di Domenica 2 Febbraio si fa prossimo alla vita di tutti i giorni di ciascuno di noi, ma specialmente a chi si sente lontano da tutti, isolato, solo, che non vede soluzioni. E’ importante il messaggio che ci giunge, dal nostro Territorio, per tutti i cristiani ma anche per chi ancora non conosce l’Amore di Dio, in Cristo.
La Provvidenza ci porta le parole dall’entroterra della cittadina lidense forse proprio perché, solo poche ore fa, un altro dramma della solitudine si è compiuto: una persona che si è lasciata cadere dal quinto piano spinta dalla tristezza e dall’angoscia della solitudine.
Dio non ci sta e ci manda le parole di questa chiesa così viva; si perché un suicidio, impulsivo che sia, o i lenti suicidi dell’alcolismo, della droga, delle dipendenze autodistruttive, crogiolo del peccato, catene malefiche, sono il disegno perfetto del Diavolo che si compie.
Non permettiamolo.
Se conosciamo qualcuno che è schiavo di questi problemi avviciniamolo ad una chiesa cristiana più vicina alla sua ‘cultura’ (tradizione ortodossa, cattolica, protestante etc.) e permettiamo a Dio attraverso l’insegnamento di Gesù, di aiutare.
La predicazione e la riflessione sulla Sacra Bibbia del predicatore Daniel Izzo “Mefiboset, il Re ti chiama” ci porta a capire come Dio non si dimentica di chi ha voluto in questo mondo. Dio conosce il cuore degli Uomini in maniera profonda, lì dove nessuno può arrivare.
“La nostra storia – leggiamo dalla pagina ufficiale della comunità cristiana – è la storia della chiesa di Acilia, inizia nel 1984 con la conversione della sorella Narcisa Francisco, da tutti conosciuta con il nome di Ming e, due anni dopo, dal marito Angelo Greco. Dopo un periodo di crescita nella chiesa di Ostia, la coppia sentì il desiderio di aprire la loro casa come un punto di riferimento per raggiungere, con la buona notizia dell’evangelo, le persone del posto.
A tale scopo misero a disposizione la loro sala hobby dove tenere le riunioni. Il locale poteva ospitare fino a trentacinque persone sedute.
In accordo con il pastore responsabile di Ostia, Therry Hogard, un missionario americano da poco arrivato a Roma, venne presto coinvolto per collaborare e aiutare nella cura dei nuovi credenti che si avvicinavano al Signore. In quel periodo le riunioni si svolgevano in bilingue, italiano-inglese, anche perché Hogard non sapeva ancora parlare bene l’italiano e questo fatto attirò molti stranieri che in quel tempo vivevano nel quartiere.
Quelle riunioni si svolgevano in un clima di grande fervore e la benedizione di Dio scendeva su di loro copiosamente. Ben presto, però, i posti in casa si occupavano velocemente e, a volte, le persone rimanevano fuori in piedi sulla porta ad ascoltare per tutto il tempo.
Da questa esigenza nacque il desiderio di trovare un locale che fosse più capiente.(…)”
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