
26/01/2025 – In questa terza domenica del tempo ordinario si celebra la Festa della Parola. Una festa particolarmente cara alla Comunitร di Sant’Egidio.
๐ข๐ด๐ด๐ถ, ๐ฎ๐ฒ ๐ด๐ฒ๐ป๐ป๐ฎ๐ถ๐ผ, ๐๐ถ รจ ๐ฐ๐ฒ๐น๐ฒ๐ฏ๐ฟ๐ฎta ๐น๐ฎ ๐๐ฒ๐๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐ฃ๐ฎ๐ฟ๐ผ๐น๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐๐ถ๐ผ.
๐๐น ๐๐ฒ๐ฟ๐บ๐ถ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐บ๐ฒ๐๐๐ฎ, ๐๐ถ ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ฒ๐๐ฒ๐ฟ๐ฎฬ ๐น๐ฎ ๐ฏ๐ฒ๐ป๐ฒ๐ฑ๐ถ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ถ๐ฎ๐๐ฐ๐๐ป๐ผ ๐๐ถ๐ฒ๐ป๐ฒ ๐ป๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐บ๐ฎ๐ป๐ถ ๐น๐ฎ ๐๐ถ๐ฏ๐ฏ๐ถ๐ฎ ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ๐ป๐ฎ๐น๐ฒ.
ร una bella tradizione nella Comunitร che in questo giorno, al termine della liturgia eucaristica, si riceva la benedizione mentre con le braccia alzate ciascuno tiene nelle mani la Bibbia personale che usa ogni giorno per la lettura della Parola di Dio.
Ed รจ bene ricordare inoltre che la festa di oggi รจ strettamente legata all’altra che papa Francesco ha voluto istituire: la festa dei poveri. Due feste: l’una apre l’anno liturgico e l’altra lo chiude, come a indicare i due binari che guidano la vita della Chiesa e la rendono preziosa per il mondo.
Ogni volta che si apre il Vangelo รจ Gesรน stesso che ci parla, cosรฌ come avvenne nella sinagoga di Nazaret. Era la sua prima predica. Luca scrive che fu Gesรน a scegliere il brano di Isaia. Una scelta ben chiara, come ben chiara fu la predicazione: “Oggi si รจ adempiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
La Parola di Dio si compie anche oggi per noi e per i poveri, i deboli, i piccoli, i profughi, gli anziani, i soli, verso cui il Signore spinge i discepoli. ร per loro – e quindi anche per i discepoli – che inizia “l’anno di grazia” del Signore.
La povertร verso la quale Gesรน si accosta รจ in minima parte quella materiale; in effetto Gesรน si avvicina anziutto ai ‘poveri in Spirito’, ricchi senza coscienza, farisei, rivoluzionari ideologizzati etc… Per questo รจ bene pensare che il Signore spinge i cristiani a ‘provvedere’ a questi poveri in senso completo ogni volta che il cristiano sente in cuor suo un bisogno profondo di venire in aiuto di questo o quello.
Per questo un ‘povero’ potrebbe essere qualcuno a noi prossimo, nel nostro ambiente di lavoro, nella nostra famiglia, nel gruppo che frequentiamo; il povero in senso ‘materiale’ รจ una visione forse anche un pรฒ di superficie.
La Parola di Dio, infatti, spinge i discepoli a farsi prossimi ai poveri e dire loro: “Oggi” ti sono accanto! “Oggi” non sei piรน abbandonato!
ร vero, siamo povera gente, deboli e anche peccatori, ma Gesรน spinge a fare nostre le sue parole di quel giorno: “Lo Spirito del Signore รจ sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione”. Lui stesso ci invia nel mondo. E la nostra fede in lui ci fa dire che tutto puรฒ cambiare perchรฉ “nulla รจ impossibile a Dio”.
๐ท๐๐ ๐ฃ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ฟ๐ข๐๐ 1,1-4; 4,14-21
ยซ…๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ฬ๐ง๐๐๐๐ก, ๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ข๐ก๐, ๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐ข๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐ก๐๐ฬ ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐๐ง๐ฬ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐. ๐บ๐๐ ๐๐ข ๐๐๐ก๐ ๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐ผ๐ ๐๐๐; ๐๐๐๐ฬ ๐๐ ๐๐๐ก๐๐๐ ๐ ๐ก๐๐๐ฃ๐ฬ ๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐ฃ๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐ก๐:
๐ฟ๐ ๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ฬ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐;
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๐
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