MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – “Ridendo e Scherzando”al ‘San Nicola’: quel teatro che fa comunità e radici (stasera alle 19)

26/05/2024 – Torna in scena il gruppo parrocchiale che ha l’abitudine di Servire salendo sul palco e quando porta alle persone la gioia del gioco vissuto insieme che è l’esperienza teatrale: Ridendo e Scherzando.

Tornerà in scena questa sera ‘PAZIENTE‘ con l’adattamento e la regia di Massimo Caratelli, aiuto Pino Morelli.
Saranno sulle scene, in ordine di apparizione: Stefano Colletti, Claudia Costantini, Rachele Panella, Marina de Carlo, Pino Morelli, Daniela Filippini, Giuseppina De Biase, Domenico Vagnati, Paolo Fenu, Maria Teresa Martella, Claudia Di Marco, Paola Vicini. A sostenere il gruppo come tecnici la ‘vecchia guardia della compagnia ecclesiale’: Fiorella Ricci, Carmela Di Marco, Domenico Marchesani, Carmine Di Marco.
Fare anche teatro in una chiesa: un momento per ritrovare le radici di se stessi nello stare insieme con spensieratezza e capacità ludica, espressiva, trasmetterla dunque a chi già vive in un ambiente fatto di valori puri, testimoniati dal Vangelo: questo il cocktail che fa del teatro nelle comunità cristiane quel non so che di speciale che tira fuori il meglio dalla galassia dell’arte e dello spettacolo, mettendoli più al sicuro da vanità, egocentrismo, superficialità, dall’uso e abuso a volte delle persone da parte di “personaggi”, scritti sui copioni o ahinoi reali alcune volte.
“Qui le persone vengono prima dei personaggi che si “indossano” di volta in volta. Qui, al di là della recitazione, si cerca di andare alla sostanza senza tenersi le maschere in continue forme.”
 
Dalla seconda metà degli anni 70 un gruppo teatrale della chiesa san Nicola di Bari, via Passeroni-Ostia, porta avanti il gioco del teatro nell’ambito cristiano nel quartiere cosiddetto della Stella Polare. Nato dall’intuizione dell’ indimenticabile Pasquale Avvisato, professionista scenografo di Cinecittà, ma soprattutto indimenticato educatore salesiano (il metodo di don Bosco), ha visto scorrere generazioni e generazioni salite sul palco per condividere la gioia, le profondità, la beneficenza di un gruppo che si faceva parrocchia e interparrocchialità (riunendo le persone di vari gruppi a recitare e semplicemente ad assistere) e anche quartiere e Territorio.
 
Questa bellezza del teatro nelle chiese ha fatto si che la Commissione Cultura della Prefettura di Ostia-diocesi di Roma si interessasse a questa e a quelle nelle altre chiese del Territorio per avvicinare i gruppi in un’ottica di interparrocchialità, di relazioni e comunità. Si sta infatti ragionando su un Cartellone Artistico unico sul Territorio in modo da condividere insieme alla cittadina queste esperienze.
Si perché tanti, nel corso dei decenni, sono i cristiani prestati al Teatro, che hanno iniziato in un contesto oratoriale per poi arricchire il mondo del lavoro artistico; qualcuno è riuscito a portare questo spirito di servizio in ambito occupazionale e professionale riuscendo a donare e donarsi al pubblico anche aldilà delle commedie e intessendo rapporti significativi fondati sull’umanità e sui valori, nel rispetto reciproco di se stessi e degli altri, rimanendo cioè persona e non schiavo dei personaggi. – Sdt

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