MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA – Ostia, i muri ‘gridano’ ai cristiani: rispondere a tono? Accogliere tutti? Scindersi? Non passare oltre: che avrebbe fatto Gesù?


10/12/2023 – Le strade della cittadina ostiense, specie nelle zone della cultura, le scuole, i centri di culto, si stanno riempiendo di messaggi scritti, a caratteri cubitali, sui muri, sulle facciate degli edifici. Qualcuno ‘grida’ la sua condizione perché, in fondo, vuole segnalare che esiste e, in malo modo, ha bisogno di interpellare.

Prima di andare nel merito del contenuto (le frasi specifiche sui muri), è bene soffermarci sul metodo di una risposta, appunto cristiana. 

In effetti questo fatto di ‘imbrattare i muri per comunicare’ succede da molto tempo, è, per così dire un ‘male antico’; cambiano le frasi, ma c’è sempre chi alla fine non sopporta di rimanere da solo o soltanto con chi la pensa come lui, contenendo e contendendosi il dialogo interiore e sente l’esigenza impellente di “alzare la voce”.

Ma è certo che chi ha bisogno di urlare non è in pace. Chi ha bisogno di fare chiasso e rumore non ama la tranquillità della contemplazione della Bellezza intorno a lui (non la vede) perché non la riconosce in sé, l’ammirazione di noi creature, del creato. Chi non ha pace però può avere il potere di toglierla anche a noi. Certo, potremmo trincerarci nella nostra preghiera oppure chiuderci nelle neo catacombe delle nostre comunità dietro ai recinti clericali… Ma come fece Gesù? E cosa lo Spirito Santo chiede a noi? In fondo, ‘nessuno si salva da solo’: la sua pace è la nostra pace e viceversa. Siamo ‘vicini di casa’, siamo prossimi.

I cristiani, nell’esempio di Gesù, nel suo Spirito, come si dovrebbero comportare?

Dovrebbero rispondere a tono gridando invece la loro risposta? Dovrebbero annullarsi continuamente, in ascolto passivo, e inseguire chi pone questo e quel quesito espresso con forza? Dovrebbero passare oltre rimanendo indifferenti?

Oppure dovrebbero vivere da schizofrenici e fare i cristiani quando si prega e invece fare i pagani quando si vive la società?

Quello che dovrebbero fare i cristiani è lo Spirito che lo può suggerire a ciascuno mettendosi in comunicazione con Lui; in realtà non c’è un protocollo da applicare, perché a Dio piace tessere una relazione specifica con ciascuno di noi e attraverso le nostre corde, i talenti, i carismi, saprà come stimolarlo.

Tuttavia c’è uno stile cristiano che è in Cristo, che procede dal suo vero comportamento quando ci ha mostrato nella sua vita terrena la via.

Nella lettura, nello scrutare con attenzione, le parole del Vangelo potremmo scoprire il modus operandi di Gesù e gli effetti che ne conseguono. Questi portano la Pace del Cielo sulla Terra e anzitutto fa sentire Bene noi stessi, profondamente. La sensazione è nella metafora del Vangelo indicata dalla ‘colomba’ e dal ‘fuoco che non brucia’. Sappiamola riconoscere come ‘cartina torna sole’.

Mentre suggeriamo di andare alla ricerca di questo Potere Celeste, soltanto una cosa è bene sottolineare: anche verso Gesù c’era chi ‘gridava’ in luoghi pubblici per carpire la sua attenzione e le sue risposte.

Come cristiani sentiamoci veramente suoi figli amati quando anche a noi capita qualcosa di simile; se invece restiamo impermeabili (o se, forse peggio, abbiamo risposte pagane) a queste situazioni come possiamo sentirci in Cristo?

Andando al merito del contenuto specifico di queste scritte sui muri

SCRITTE COMPARSE DI FRONTE ALLA CHIESA CRISTIANA DI VIALE DEI PROMONTORI E ADIACENTI ALLA SCUOLA DI FRONTE

(quindi aldilà del ‘male antico’ di scarabocchiare il luogo pubblico), comparse di fronte alla chiesa cristiana cattolica su viale dei Promotori (e sull’edificio delle scuole di cui la zona è cosparsa) esse ci ‘parlano’ di gioventù comunista, di trans femminismo, di lotte tra classi, sociali, di padroni, di un periodo storico, citato dal testo, riferito alla rivoluzione comunista nella vecchia unione sovietica… Tuttavia non vi sembra che le questioni, come un ‘male antico’, cambino nei decenni,  gli attori e gli spettatori nei secoli, nei millenni ma siano in fondo molto simili?

Nello specifico però c’è da dire che, in verità, la matrice di queste scritte, da quanto si desume dalle sigle al tempo d’oggi (se guardate bene le immagini), è diversa: è facile credere che ci siano due gruppi, ambedue della compagine di sinistra politica, che si affrontano perché uno cancella gli slogan dell’altro.

Ma il punto è che questo loro scontro (vandalico) avviene di fronte alla ‘casa dei cristiani’ e intorno ai luoghi della gioventù e per questo le urla attirano la nostra attenzione. Per questo, non riuscendo questi a interpellare Gesù evidentemente Lui potrebbe contare su di noi.

La risposta che in Cristo va data a Cristo lasciamo la libertà di stimolarla ai suoi Figli amati; in effetti qui è stato già indicato molto. Ma è bene considerare la sofferenza di questi figli di Dio che ‘urlano’ e cercano il dialogo con alcuni fratelli o con alcune madri o padri. 

Il consiglio generale che indichiamo è: non passare oltre, non rimanere impermeabili, non rifugiarsi in neo catacombe, in percorsi esclusivi per noi catecumeni.

In una parola “Amare” come è stato insegnato ai Cristiani.

Stefano Di Tomassi

 

 

 

 


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